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L'assessore regionale risponde alle critiche di An, ma in effetti la Regione ha visto al momento finanziati solo un quarto dei progetti approvati

L’assessore regionale Maria Prodi non ci sta ad incassare senza reagire le critiche di An sulle sezioni “primavera” della scuola materna.
Secondo l’assessore ”Non solo l’Umbria è stata fra le prime regioni a rispondere, in pieno accordo con l’Ufficio Scolastico Regionale e l’Anci, alle scadenze molto strette previste dall’accordo tra il ministero della Pubblica Istruzione, il ministero delle Politiche per la famiglia, le Regioni, le Province, i Comuni e le Comunità Montane, per la promozione di un’offerta educativa integrativa e sperimentale per i bambini dai due ai tre anni.
Ma il rispetto dei tempi ha consentito l’ammissione ai contributi di ben sedici progetti, mantenendo la graduatoria che la Regione aveva inviato a Roma, con l’unica esclusione del progetto presentato dal Comune di Cerreto di Spoleto che è stato cassato dal ministero di Fioroni”.
In verità Lignani Marchesani aveva puntato il dito sul fatto che la percentuale di progetti finanziati rispetto a quelli approvati fosse la più bassa d’Italia fatta salva quella della Sardegna (vedi allegato) e su tale punto la Prodi afferma: “Il numero totale di progetti presentati in Umbria è stato molto alto rispetto alle altre Regioni – ha detto l’assessore – e questo anche grazie alla stretta concertazione e all’attenzione con cui sono stati seguiti i progetti. La chiarezza e la qualità delle iniziative umbre – ha aggiunto – è stata particolarmente apprezzata dal ministro per le Politiche per la famiglia, Rosy Bindi, che ha messo a disposizione le risorse che saranno utilizzate in Umbria con piena soddisfazione dei Comuni e delle famiglie interessate. Tali risorse contribuiranno infatti, a ridurre le liste d’attesa di accesso ai servizi per la prima infanzia”.
A livello nazionale sono stati presentati 2.802 progetti e ammessi, in quanto in possesso dei requisiti, 2024 progetti. I criteri che il Gruppo Nazionale ha adottato per l’attribuzione delle risorse a livello regionale sono: il numero dei bambini dai 2 ai 3 anni (assumendo a riferimento il dato medio relativo agli anni 2004 e 2005), una quota perequativa (3 milioni di euro) pari al 10% dell’intero finanziamento nazionale dedicata esclusivamente alle Regioni aventi una percentuale di servizi per la primissima infanzia (nidi e servizi integrativi) inferiore al 6%. Un’ulteriore perequazione è stata effettuata (utilizzando una somma residuata intorno ai 450.000 euro) a favore delle Regioni che presentavano una percentuale di progetti finanziati, rispetto a quelli ammessi a contributo, inferiore al 30%. I
l Ministero della Pubblica Istruzione è impegnato a reperire ulteriori finanziamenti – pari a circa 5 milioni di euro – per finanziare altri 200 progetti. Questo consentirà di rispondere alle domande, non finanziate, a più alta priorità e di portare tutte le Regioni al finanziamento del 57% dei progetti ammessi, corrispondente al dato medio nazionale e questo porterebbe l ‘Umbria a raddoppiare la sezioni “primavera”.

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