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L'attività della Provincia di Perugia per limitare i danni alle colture agricole ha visto durante l'estate 500 interventi

I cinghiali continuano a far discutere. La polemica è stata particolarmente accesa da parte degli agricoltori.
In effetti le particolari condizioni atmosferiche dell’estate 2007 hanno determinato comportamenti sulle popolazioni di cinghiali che aggravano il fenomeno,in quanto gli animali devono più frequentemente uscire dal bosco per carenza di risorse alimentari e quindi si riversano sulle coltivazioni.
Nell’estate 2007 sono arrivate alla Provincia di Perugia 242 segnalazioni con circa 500 interventi effettuati di notte: di questi circa 100 hanno riguardato l’Altotevere. Interventi che vedono “la forte collaborazione della Polizia Provinciale e dei cacciatori delle squadre di cinghialisti che insieme agli agricoltori riescono – secondo l’assessore provinciale Massimo Buconi – a fronteggiare il fenomeno riuscendo a mantenere a un livello stabile l’ammontare dei danni”.
L’abbattimento o l’allontanamento dei selvatici dalle coltivazioni agricole viene effettuato tutte le notti, su tutto il territorio provinciale, con la collaborazione di cacciatori esperti autorizzati. Non appena arriva alla Provincia la segnalazione di danno ad un appezzamento agricolo, viene attivato entro 48 ore un sopralluogo e un intervento di abbattimento o allontanamento d’urgenza che viene ripetuto finchè si rende necessario.
Interventi programmati vengono poi effettuati in aree gestite (ZRC e Aziende Faunistiche, Parchi o territori a caccia programmata) qualora se ne ravvisa la necessità.
Relativamente alle altre specie, il miglioramento dell’ambiente in genere ha favorito lo sviluppo di capriolo e daino con una colonizzazione che si sta espandendo, mentre l’aumento dei contingenti da prelevare con la caccia di selezione favorirà il riequilibrio delle popolazioni stesse. Su queste specie è aperta la caccia di selezione dal 5 agosto (capriolo).
Relativamente alla specie istrice, essendo protetto, la cattura autorizzata dall’INFS e dal Ministero impone il rilascio in aree boscate. Per quanto riguarda i danni causati da fauna selvatica, l’impegno della Regione con il risarcimento del 100% effettuato negli ultimi tre anni (2003 – 2004 – 2005), rischia di venire vanificato dai tempi lunghissimi per la liquidazione che la normativa impone e che si manifestano nella impossibilità a liquidare ancora i danni il 2006.

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