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I Comuni della media Valle del Tevere hanno tempo fino alla fine dell'anno per decidere a chi affidare in forma congiunta il servizio

Per le amministrazioni comunali della zona è cominciato il “countdown” per la diretta assunzione del catasto. Un’operazione non solo tecnica ma, quasi sicuramente, accompagnata da campanilismi, polemiche e malumori.
Il primo appuntamento è fissato per il 6 settembre a Perugia, con una riunione congiunta dei 92 sindaci della regione dell’Umbria, del Consiglio delle autonomie Locali, dell’Uncem, delle Provincie e della Regione, che servirà a definire tutti i passaggi successivi.
I Comuni umbri che hanno le caratteristiche per assolvere la gestione diretta o fungere da capofila del nuovo sistema catastale sono Perugia, Terni, Foligno, Città di Castello e Spoleto. Per gli altri sarà necessario definire, entro i 90 giorni successivi al 3 ottobre, i soggetti coordinatori, che potranno essere i Comuni stessi in forma associata, o le Comunità montane. I Consigli comunali dovranno deliberare la diretta assunzione delle funzioni del catasto, in modo particolare per quel che riguarda la revisione degli estimi e delle classificazioni e il recupero dell’elusione e dell’evasione fiscale.
Il presidente di Anci Umbria, Paolo Raffaelli, ha inviato una lettera a tutti i sindaci, invitandoli «a predisporre tutte le iniziative necessarie alla diretta assunzione di responsabilità da parte dei Comuni» in materia di catasto. Inoltre in una riunione a Terni, i vertici di Anci Umbria hanno deciso un programma di iniziative per preparare la fase di assunzione di competenze da parte dei Comuni.

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