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La partecipata del Gruppo Todini ha allargato i suoi orizzonti

Quando fu fondata, trentadue anni fa, a Pantalla di Todi, il nome scelto – Calcestruzzi Todini – e la collocazione, al  centro della media valle del Tevere, individuava esattamente il tipo di attività e la dimensione del mercato cui ambiva l’impresa nata dall’intuizione di Franco Todini e dei tre fratelli Bico. L’uno già a capo di un primario gruppo nazionale, gli altri portatori di una grande esperienza e di una ferma volontà di veder crescere la dimensione delle proprie aziende. Oggi, l’attuale denominazione “Ediltevere” appare decisamente “stretta” alla società guidata dal cavalier Dino Bico.
Se infatti il mercato che viene servito, con la produzione di conglomerati cementizi e bituminosi, può identificarsi ancora con il comprensorio del medio e basso Tevere umbro – presidiato dagli stabilimenti di Pantalla (quello originario e quello della P.B.M. per i bitumi speciali) e da quelli di  Sangemini e Narni delle controllate Litoide ed S.C.B – già la presenza di un’altra consociata nella zona del Trasimeno testimonia la progressiva crescita territoriale dell’Ediltevere. Una crescita che, da regionale, è divenuta nazionale nell’ultimo triennio, con il fatturato volato fin sopra i 20 milioni di euro e con la società di Pantalla impegnata, in consorzio con la Todini Costruzioni ed altre imprese, nella realizzazione degli aeroporti di Milano Malpensa e di Firenze. Lavori, questi, che si sono affiancati a quelli classici stradali, l’altro principale ramo di attività, con una moltiplicazione dei cantieri: a Roma, a Pisa, a Gubbio per il completamento della superstrada Ancona-Perugia.
Molti cantieri, la cui gestione è concentrata dal punto di vista contabile e gestionale negli uffici di Pantalla, “anche per la parte che riguarda le altre aziende che costituiscono consorzio con noi”, sottolinea con orgoglio Fiorella Bico, che cura l’amministrazione del personale della società guidata dal padre: oltre cento dipendenti, quasi tutti di nazionalità italiana, quasi tutti formati professionalmente in azienda e con un’esperienza ormai ampia e collaudata.
L’Ediltevere si caratterizza  per una sana politica aziendale tesa a differenziare sia le produzioni, sia il tipo di committenza, onde poter meglio assorbire le periodiche “gelate” negli appalti dei lavori pubblici; il tutto all’interno di strategia che punta sull’innovazione e la qualità, come testimoniano la certificazione UNI EN ISO 901:2000 e l’adozione del codice etico.
Il gruppo di collaboratori di Dino Bico tiene a rimarcare come la loro società sia stata la prima in Umbria a costruire in loco le barriere spartitraffico stradali, grazie ad un’attrezzatura mobile appositamente inventata. Ma quello di cui all’Ediltevere sono più orgogliosi è l’esclusiva, regolarmente brevettata, delle tecniche Bitugrip e Supergrip. Con la prima tecnica è possibile intervenire in modo rapido laddove le strade, per l’usura, sono diventate scivolose o presentano ripetuti avvallamenti. I macchinari riescono a coprire fino a 15 mila metri quadrati al giorno e la strada è percorribile già solo dopo due ore dalla stesura, a freddo, della nuova pavimentazione. Col più recente Supergrip, il brevetto è del maggio 2004, è invece possibile rifare, sempre a freddo, l’intero manto stradale. L’apposita attrezzature mobile, battezzata tecnicamente “treno a freddo”, assomiglia un po’ ad un drago che mangia il vecchio manto e poi lo “risputa” rinnovato e reintegrato nelle sue componenti essenziali. Di questi macchinari in Italia ne esistono appena tre e ben due sono targati Ediltevere.
Ma nell’orizzonte della società tuderte non ci sono soltanto lavori stradali. E’ il campo dell’edilizia abitativa la nuova sfida. Dopo aver dato inizio alla costruzione del “villaggio” residenziale di San Rocco, sulla collinetta prospiciente Pian di Porto di Todi, l’Ediltevere è parte importante, con la capogruppo Todini e con un’impresa edile locale, nel progetto di riqualificazione urbana di una vasta area della città di Terni: otto grandi edifici a destinazione residenziale, direzionale e commerciale a ridosso del centrale Corso del Popolo ma circondati da un ampio parco di nuova realizzazione (attraversato a sua volta sotterraneamente da una via cittadina e con un parcheggio pubblico interrato di oltre mille posti auto) degradante fino al fiume Nera, il cui letto sarà scavalcato con una moderna passerella pedonale per collegare l’insediamento al quartiere “Città Giardino” sull’altra sponda, soluzione che ben si presta a rappresentare visivamente i nuovi orizzonti che la Ediltevere si è data.

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