Sono 250 i lavoratori precari che attualmente prestano la loro opera a favore della Provincia di Perugia: 130 sono i rapporti a tempo determinato, 122 le collaborazione coordinate e continuate (co.co.co). Di queste ultime: 76 sono finanziate con le risorse del Fondo sociale Europeo, 8 con risorse comunitarie “Equal” e 7 collaborazioni finanziate con le risorse regionali per interventi post sismici. I rapporti finanziati con risorse a carico del bilancio dell’ente sono 31.
Questo rilevante numero di precari è ovviamente un problema, creato in parte da una legislazione più attenta alle statistiche che ai problemi reali. Spesso si è dovuta scegliere la strada del precariato anche per attività stabili. Un percorso che ha avuto, qualche volta, anche il torto di ingenerare polemiche sulle modalità di scelta delle persone con cui istaurare rapporti lavorativi.
La Provincia di Perugia, per bocca di Carlo Antonini, assessore al Personale, rispondendo in Consiglio ad una interrogazione di Bruno Biagiotti, capogruppo di AN, ha dichiarato che “la filosofia di fondo del nostro ente è stabilizzare il più possibile le posizioni dei precari”.
In concreto la prima fase riguarderà le unità a tempo determinato, collocate nelle graduatorie concorsuale bandite dall’ente ed ancora in corso di validità. Per queste, al momento, non ci sono problemi di copertura finanziaria è già sostanzialmente prevista nel bilancio 2007. Le unità co.co.co. attualmente pagate con le risorse del Fondo Sociale Europeo saranno stabilizzate successivamente, compatibilmente con il rispetto del patto di stabilità e dei limiti di spesa imposti dalle norme finanziarie. Anche questi lavoratori sono gia collocati nelle graduatorie concorsuali, ma in posti immediatamente successivi a quelli dei lavoratori che saranno stabilizzati dal 1 novembre 2007. Pertanto, anche in questo caso, la stabilizzazione avverrà mediante scorrimento delle graduatorie.
- Redazione
- 23 Luglio 2007
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