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Contrattacco del centrosinistra in merito ai giudizi liquidatori sul Todi Arte Festival: "basta con lo scontro, le denunce e la denigrazione continua"

“(S)fascisti”: si intitola così il documento diffuso dall’Ulivo di Todi in risposta all’attacco portato da Fiamma Tricolore al Todi Arte Festival contro la sua caratterizzazione troppo ideologica, vicenda sulla quale si registra anche l’intervento della Sinistra Giovanile di Todi-Massa Martana (il cui intervento è ospitato nelle “Lettere al direttore“).
“Solo i nostalgici del Ministero della Cultura Popolare di mussoliniana memoria – si legge nella nota dell’Ulivo – possono arrogarsi il diritto di censura preventiva sulle espressioni culturali e pretendere che il potere politico-amministrativo protempore stabilisca il contenuto delle varie espressioni culturali ed artistiche di un festival. Solo i nostalgici del fascismo possono risentirsi per spettacoli teatrali che parlano dell’eccidio nazifascista delle Fosse Ardeatine in cui furono trucidati 335 cittadini italiani, tra i quali molti ebrei. Solo i nostalgici del regime fascista possono irridere sulla liberazione dell’Italia dal nazifascismo e tentare oggi, che anche loro possono godere della libertà di parola, di mettere sullo stesso piano chi ha lottato per la democrazia e chi difendeva la Repubblica di Salò”.
Il controattacco ulivista non si esaurisce qui, anzi rincara. “Le radici della nostra democrazia si trovano nella Resistenza e nella Costituzione Repubblicana. Questo è ormai un patrimonio di identità nel quale si riconoscono tutte le forze politiche democratiche, esclusi quelli della Fiamma che democratici non sono e qualche nostalgico di destra. Solo chi si riconosce ancora nei metodi fascisti può continuamente e con ogni mezzo offendere, denunciare, irridere gli avversari politici e i cittadini che non la pensano come gli esponenti della Fiamma”.
Dopo aver dato conto della propria indignazione per le “continue aggressioni della Fiamma” e aver espresso la propria solidarietà a Simona Marchini e agli artisti del festival, l’Ulivo chiede “ufficialmente al sindaco e alla Casa della Libertà se condividono i metodi e i contenuti dell’azione politica della Fiamma Tricolore, se intendono seguire nel rapporto con il centrosinistra la strada dello scontro continuo e preventivo, delle denunce alla magistratura e della denigrazione. Il dubbio ormai sorge legittimo: sembra che ci sia una consensuale divisione dei compiti tra chi deve attaccare e chi predica un falso buonismo. Su questo attendiamo chiare risposte politiche”.
La polemica politica intorno all’impostazione ideologica del Todi Arte Festival, scoppiata peraltro a manifestazione ancora aperta (con tanto di opposto volantinaggio, come durante la campagna elettorale), rischia di sviare l’attenzione da un giudizio sereno sul valore e sui limiti dell’evento cittadino, spostando il dibattito su un tavolo, quello dei difficili rapporti tra maggioranza ed opposizione, rispetto ai quali la kermesse, alle prese già con i suoi problemi di sopravvivenza, sarebbe stato meglio lasciare estranea. 

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