Presentati i risultati del monitoraggio ambientale e socio-economico commissionato dalla Regione all’Arpa e all’Università di Perugia allo scopo di definire una metodologia scientifica di controllo delle dinamiche territoriali, utili ad una lettura integrata delle tematiche sociali, ambientali ed economiche dei comuni umbri.
L’indice ambientale tiene conto delle emissioni di anidride carbonica, dell’indice di urbanizzazione, del consumo di energia elettrica per utenza domestica, della percentuale di raccolta differenziata, del prelievo di acqua ad uso potabile, del numero di aziende certificate e dei processi di certificazione ambientale. Nella classe con il più alto punteggio sono soltanto sette i comuni umbri, tra i quali figura al primo posto Todi, seguito per il territorio della media valle del Tevere a metà classifica da San Venanzo, Attigliano e Acquasparta.
Buone le performance di Massa Martana in seconda classe; meno buoni i punteggi ottenuti da Monte Castello, Marsciano e Collazzone, tutti ricompresi in questa larga fascia di comuni (25) con problematiche ambientali che vanno dalle pressioni sui corpi idrici, l’emissione di CO2, la frammentazione del territorio o basse percentuali di raccolta differenziata. A chiudere la classifica Fratta Todina (classe 4), Deruta e Giano (classe 3).
Altro indicatore monitorato è stato quello socio-economico, che ha tenuto conto della densità demografica, iscritti al collocamento, incidenza di infortuni sul lavoro, scolarizzazione, attrazione turistica, imprese attive e reddito disponibile. Per il territorio, in vetta nella massima classe, è presente solo Deruta (terza dopo Assisi e Perugia).
Per trovare le “nostre” città dobbiamo spostarci fino alla classe 5, dove ci sono Giano dell’Umbria e Gualdo Cattaneo, per scendere quindi alla classe 4 con, nell’ordine, Collazzone, Todi e Massa Martana, fino alla classe 3 di San Venanzo e Marsciano. Agli ultimi posti per situazione socio-economica Fratta e Monte Castello, dove ricadono comunque il maggior numero di comuni umbri.
Dall’incrocio fra situazione ambientale e socio-economica, lo studio ha poi individuato delle macroaree omogenee per le quali è possibile fissare il grado di sostenibilità, inteso come equilibrio tra sviluppo socio-economico e gestione delle risorse ambientali. Comuni con valori medi su entrambi gli indicatori sono Collazzone, Marsciano e Giano, accompagnati da altre 29 municipalità rappresentanti i due terzi della provincia di Perugia ed il 22% della popolazione regionale.
Nell’area ad elevato indice ambientale e medio indice socio-economico ci sono Todi, San Venanzo, Massa Martana, dove è segnalata la criticità di Todi relativa alle emissioni di CO2 (che la pongono al nono posto nella scala di comparazione regionale). Nell’area con indice ambientale medio e socio-economico basso, dove rientrano Monte Castello e Fratta, sono presenti 17 piccoli comuni, di cui solo 4 in provincia di Perugia, che occupano meno dell’8% del territorio e il 4% della popolazione umbra.
Nell’area che ricomprende invece Deruta e Perugia ci sono 18 comuni tutti in provincia di Perugia, con la sola eccezione di Terni, contraddistinti da migliori performance socio-economiche, redditi mediamente superiori, attrazione turistica più elevata, occupazione più favorita ma diverse criticità sul piano ambientale.
- Sonia Montegiove
- 22 Luglio 2007
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