Il consigliere comunale Mario Epifani (Fiamma Tricolore) ha presentato stamattina un esposto alla Procura della Repubblica in merito alla vendita di alcune proprietà a Pantalla da parte dell’Ente di assistenza e beneficenza “La Consolazione”.
Il centrodestra, e soprattutto la Fiamma Tricolore (e in particolare proprio Epifani), lo avevano detto più volte in campagna elettorale che, in caso di vittoria, avrebbero “aperto i cassetti” per fare chiarezza sulla gestione degli enti pubblici cittadini e sulla correttezza di alcune operazioni di alienazione. La promessa-minaccia è stata dunque prontamente mantenuta e la denuncia spedita stamattina potrebbe rappresentare solo la prima di una serie di verifiche da parte della magistratura che il leader storico della destra tuderte sarebbe intenzionato a sollecitare.
Nel mirino per il momento c’è l’Etab e il suo presidente Paolo Ferracchiati (Ds), nei cui confronti c’era stata appunto già una vivacissima polemica su questo stesso sito Internet prima del voto del primo turno. Ora Mario Epifani, nell’espletamento delle sue funzioni istituzionali, dopo aver richiesto e visionato le documentazioni inerenti l’asta del 28 maggio 2007 (uno dei due giorni di voto, ndr), ha fatto scattare l’esposto.
“Nel visionare i vari documenti – ha scritto Epifani al Presidente del Tribunale – da quello dell’atto deliberativo del Consiglio di Amministrazione dell’ente, al bando, alla relazione di stima ed all’aggiudicazione da parte della ditta Lennok di Pantalla, ho rilevato alcuni aspetti di questa alienazione che hanno suscitato, per lo meno, la mia perplessità. Tale perplessità riguarda i lotti n. 8 e n. 9 (l’area è quella della stalla in affitto all’ex Camevat, ndr), ambedue acquistati dalla succitata ditta Lennok”.
Dopo la premessa di rito, il consigliere della Fiamma entra nel vivo della questione. “Va messo in evidenza il fatto – scrive – che negli ultimi anni, su tali lotti, dove insistono edifici, si sono effettuati investimenti pubblici per oltre 800 mila euro per la ristrutturazione degli edifici stessi, degli impianti zootecnici dello stallone e per la recinzione dell’intera area. L’Etab, decisa l’alienazione, incarica uno studio agroambientale di stimare il più probabile valore di mercato dell’area edificabile, finalizzato alla vendita per mezzo di asta pubblica. Il sottoscritto si è chiesto come mai l’ente non abbia dato mandato di stimare anche le strutture murarie che insistevano sui lotti in questione. Si chiede anche se sia normale, da parte del perito, che dichiara di aver fatto un sopralluogo e quindi sicuramente visto tali edifici, aver ignorato del tutto la loro esistenza ed aver peritato soltanto l’area edificabile e seminativa”.
I dubbi di Epifani non finiscono qui. “Con tali stime, che per altro appaiono assai ridotte nella valutazione, rispetto ad altri terreni in compravendita nella stessa zona, si è effettuato il bando e quindi l’esperimento dell’asta pubblica. Il lotto n. 8 è stato valutato euro 483.000 ed aggiudicato per euro 483.161, mentre il n. 9 valutato 515.000 euro ed acquistato per 515.161 euro. Totale ricavato dall’ente 998.322 euro. Il sottoscritto – scrive Epifani – è sollecitato ragionevolmente nel chiedere se sia legittimo vendere terreni pubblici con delibere, stime e bandi d’asta, ignorando l’esistenza di strutture murarie sui lotti in vendita, quando poi su tali edifici si sono investite, negli ultimi dieci anni, ingenti somme di denaro pubblico”.
In chiusura, Epifani, nell’eventualità che siano stati compiuti atti illeciti, sia sotto il profilo amministrativo, sia, sostanzialmente, sotto quello penale, rimette alla Procura tutti gli atti riguardanti la vicenda in oggetto integrando la sua formale querela con cinque allegati.
L’iniziativa dell’esponente della Fiamma Tricolore, che ha sempre fatto della presunta mal gestione degli enti di beneficenza uno dei suoi “cavalli di battaglia”, non ha ovviamente soltanto un risvolto giudiziario. Anzi, visti i tempi lunghi della giustizia, è probabile che la mossa mira prima di tutto ad un effetto politico, ovvero alla remissione del mandato da parte del presidente Paolo Ferracchiati (in carica da circa un decennio) e del consiglio di amministrazione, espressi dalla precedente Amministrazione. Dimissioni che lo stesso sindaco Ruggiano aveva già sollecitato ma che non sarebbero arrivate, sostenendo ad indicare gli indirizzi agli enti è il Consiglio comunale, dove oggi come in passato la maggioranza numerica è, almeno teoricamente, in mano sempre al centrosinistra. Dimissioni che, però, il centrodestra pretende per poter imprimere una svolta al governo cittadino in tutte le sue articolazioni, di cui Etab e Veralli-Cortesi sono due componenti assai importanti.
E proprio la Veralli-Cortesi sarebbe la prossima imminente destinataria di analoghe attenzioni. La linea, insomma, è quella della pressione che potrebbe trasformarsi in vero e proprio assedio se il centrosinistra tuderte si ostinerà a rimanere arroccato nei suoi ultimi fortini tuderte del potere. Assedio nel caso della Veralli legittimato anche dal plurimilionario progetto di ristrutturazione della casa di riposo, rispetto alla quale c’è chi vuole vederci chiaro. Il rischio è di un’escalation che, con un effetto domino, potrebbe portare ad aprire anche il fronte relativo alla gestione finale e alla chiusura dell’ex Camevat.
Tutto dipenderà da come reagirà il centrosinistra. Non è un caso che la mossa di Mario Epifani sia arrivata prima del prossimo Consiglio comunale, convocato per il 27 luglio e con all’ordine del giorno proprio anche un punto riferibile ad Irb e Veralli, ovvero i metodi per l’individuazione dei rappresentanti presso i vari
enti da parte del Consiglio comunale.
- Redazione
- 21 Luglio 2007
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