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Raggiunge le 1.200 unità il numero dei cacciatori umbri che possono "emigrare" e di quelli laziali che possono entrare in Umbria

Aumenta l’interscambio di cacciatori tra l’Umbria ed il Lazio. Aumenta il numero di cacciatori umbri che potranno esercitare la caccia alla selvaggina migratoria nel Lazio. E nella stessa quantità aumenta il numero dei laziali che possono venire a cacciare in Umbria. E’ il frutto dell’accordo siglato tra le Regioni per la mobilità venatoria.
A partire dal 1 ottobre 2007, i cacciatori del Lazio e dell’Umbria potranno usufruire di un pacchetto di venti giornate per la caccia alla selvaggina migratoria nel rispetto dei limiti stabiliti dalle rispettive norme regionali, mediante un sistema di accesso, che sarà reciprocamente consentito per un numero massimo giornaliero di 1.200 cacciatori, 200 in più rispetto alla precedente stagione venatoria.
Data la dimensione diversa delle due regioni,la densità di cacciatori in Umbria sarà sicuramente più elevata.
L’assessore regionale Bottini ha sottolineato come l’accordo per la mobilità sia conseguenza dello sforzo effettuato dalle Regioni dell’Italia centrale (Marche, Lazio, Toscana, Emilia Romagna e Umbria) per approvare un calendario venatorio il più omogeneo possibile, soprattutto per quanto riguarda le date di apertura. E’ stato inoltre concordato un meccanismo di teleprenotazione, per controllare le modalità di spostamento per la caccia alla migratoria, che prevede precise limitazioni quantitative. “Nei prossimi giorni – ha reso noto l’assessore Bottini – saranno stipulati gli accordi con le restanti Regioni limitrofe.

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