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All'opera un apposito gruppo di studio che dovrà confrontarsi con i Comuni rivieraschi dell'Umbria per la valorizzazione del fiume
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Il Tevere si presta a diventare uno dei progetti cardine per il futuro dell’Umbria perché il fiume rappresenta un patrimonio identitario di gran rilevanza ambientale, paesaggistica, storica e culturale, che si è dovuto affrontare finora soprattutto come un rischio da contenere con il ricorso ad adeguati sistemi di difesa idraulica. Per questo è all’opera un comitato di redazione del “Progetto Tevere” che, anche a seguito dei necessari confronti con le Province e con i Comuni rivieraschi, dovrà provvedere ad eseguire:
Una rielaborazione delle conoscenze ambientali, territoriali, infrastrutturali e socioeconomiche esistenti, al fine di disporre di un quadro conoscitivo aggiornato da confrontare con gli atti di pianificazione esistenti quali il Piano di Assetto Idrogeologico, i piani Provinciali e Comunali di settore ecc.;
Una definizione dettagliata della lunghezza e dell’ampiezza della zona progettuale preliminarmente indicata come quella che va dal confine regionale con la Toscana all’Oasi d’Alviano, comprensiva della fascia espressiva della pertinenza fluviale;
Una individuazione degli obiettivi concretamente perseguibili in coerenza con le tesi dello sviluppo sostenibile, di una difesa e valorizzazione della risorsa fiume e delle sue pertinenze antropiche e paesaggistiche in termini ecologicamente ed economicamente sostenibili, sentite le esigenze e le attese delle comunità rivierasche, con riferimento specifico ai temi che seguono:
1. completamento della messa in sicurezza idraulica,manutenzione, miglioramento della qualità delle acque fluviali;
2. recupero paesaggistico, ambientale e ripianificazione dei tratti “urbani” e ” industriali” lungo fiume;
3. ricomposizione e sviluppo dell’agricoltura e dei sistemi agricoli e turistici lungo il fiume;
4. sviluppo dei sentieri del gusto e del fare, valorizzazione dei sistemi turistici locali e delle acque dei Cesari lungo fiume;
5. sviluppo dei sistemi di percorrenza, recupero e fruibilità di ville e castelli lungo il fiume;
6. recupero e valorizzazione delle infrastrutture storiche e archeologiche nello spazio fluviale;
7. costituzione di sistemi di valorizzazione dei luoghi del progetto, in riferimento all’uso delle acque, alla simbologia, cultura, arte, storia, spiritualità, sport, benessere e di sistemi di promozione, informazione, monitoraggio e di marketing economico/territoriale;
Una elaborazione di un programma integrato, con l’indicazione di zone o temi per i quali sono necessari piani operativi locali e progetti-obiettivo in forma di schede o di progetti preliminari, da realizzare anche singolarmente, con indicati i costi di massima e gli attori chiamati a realizzarli.
Si tratta cioè di sviluppare le potenzialità del fiume che provengono dalla sua storia, come spazio generatore di culture e di civiltà, per quelle popolazioni che hanno saputo intrattenere intensi rapporti con il fiume e il sistema delle acque tributarie.
I pur necessari interventi di messa in sicurezza dal rischio idraulico dovranno ora essere coniugati con altri interventi di valorizzazione delle risorse dello spazio fluviale, con l’obiettivo di creare valori aggiunti utili anche ai fini dello sviluppo economico e sociale dei territori attraversati dal fiume. In questo senso, il Tevere può essere concepito come un sistema complesso d’infrastrutture ambientali e reti ecologiche da considerare insieme ai territori che mette in gioco, non diversamente dai corridoi per la mobilità che tanto interesse hanno per l’Umbria.
Anche in questo caso si dovrà superare la logica di singola opera funzionale a favore di quella propriamente territoriale, che mira ad accrescere le esternalità positive degli investimenti pubblici nella prospettiva dello sviluppo sostenibile dei territori attraversati dall’infrastruttura.

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