A Todi il centrosinistra c’è. Non starà tanto bene, non si sarà ancora ripreso, ma c’è. E sta ritrovando lentamente anche l’unità di iniziativa per fare opposizione e dare filo da torcere al centrodestra. A testimoniarlo è il lungo comunicato, firmato congiuntamente da Ds, Margherita, Sdi e Repubblicani, con il quale la coalizione replica punto per punto – dal bilancio al personale, dai telefonini alle manifestazioni estive, dall’auto di rappresentanza agli enti collegati – alle prime uscite del sindaco Ruggiano. I toni sono assai diversi da quelli pre-elettorali (testimonianza che la lezione è forse servita e che lo schieramento comincia ad immedesimarsi nel nuovo ruolo assegnato dalle urne), ma a dover forse preoccupare la nuova Amministrazione cittadina, oltre alla firma di nuova unitaria, è l’impostazione complessiva dell’intervento: più che un’opposizione, quasi una sorta di “contro-governo”. E non è la stessa cosa, soprattutto visti i rapporti di forza all’interno del Consiglio comunale, che non a caso vengono “ricordati” a Ruggiano proprio in chiusura della nota che riportiamo integralmente di seguito.
“All’interno del centro sinistra c’è ancora una situazione di scollamento e ciò è innegabile, ma che ad ergersi difensore di questa o quella situazione sia il sindaco della parte avversa ci sembra abbastanza singolare. Non vorremmo che memore del Berlusconi del 2001, volesse fare il capo della maggioranza e il mentore dell’opposizione. Fa male il sindaco Ruggiano a ritenere di trovarsi in campo aperto. Quella che con evidenti forzature viene fatta passare da molti come l’implosione del centrosinistra non è che una fase di disorientamento in gran parte conseguente al manifestarsi, nei dati elettorali, della crisi di rapporto tra il centrosinistra e la città. Crisi di rapporto che ha all’origine errori e sottovalutazioni che i partiti di coalizione affronteranno e risolveranno con determinazione. È di tutta evidenza che, ad oggi, le forze politiche di centrosinistra non abbiamo ancora ritrovato la necessaria serenità per giungere a significative convergenze, ma sbaglia chi ritiene insuperabile la fase di stallo: i partiti stanno lavorando, anche in queste ore, alla soluzione dei problemi. Le difficoltà non ci preoccupano più di quanto non ci rassicuri la certezza che troveremo in breve la via comune di una coalizione che ha molto dato a questa città.
Stia pure certa tutta la destra che non abbiamo intenzione di farci guidare da altri che dai nostri principi e valori, senza compromessi, con profondo rigore e controllo nei confronti dell’operato del Ssndaco e della Giunta.
Al sindaco di una città spettano molti compiti, ma siamo certi che non spetti quello di dare un giudizio sulla qualità delle persone, sulla loro moralità, sulle loro capacità, sulle loro attitudini. Noi siamo e così ci hanno ritenuto il 53% dei cittadini tuderte, persone per bene, la cui moderazione si è sempre contraddistinta negli atti sia amministrativi che personali. Mai abbiamo dimostrato né nel pubblico, né nel privato comportamenti che potessero dimostrare il contrario, per cui saremmo grati alla destra se potesse evitare giudizi che appartengono più ad entità soprannaturali che alla fallacia degli uomini.
Alla conferenza del mercoledì, il sindaco ha detto che si è dato subito da fare per ripartire proprio dagli atti della passata amministrazione. Si inizia con il Contratto di quartiere di Ponterio (per il quale, a suo tempo, il consigliere Ruggiano aveva espresso parere negativo, così come per la costruzione dell’argine), si passa per i locali di Via del Monte e si arriva al nuovo ospedale, meglio noto nella fiammeggiante campagna elettorale con il nome di “Fattore H”, definito dalla destra di allora una chimera e riscoperto oggi come progetto in corso. Il centrosinistra ne è lieto e ne prende atto.
Ruggiano ha parlato di un bilancio “tecnicamente a posto”, ma in “precario equilibrio”, mentre la precedente Giunta comunale ha approvato il consuntivo 2006 con un avanzo di amministrazione di oltre 500.000 euro. I numeri dicono non solo che il bilancio del Comune è “tecnicamente” corretto (peraltro smentendo lo stesso sindaco quando era capogruppo dell’opposizione), ma anche che i conti sono in ordine ed il bilancio è sano finanziariamente.
Il Comune di Todi, per decisione della precedente Amministrazione cinque anni or sono, ha rinunciato alla proprietà di un’auto di rappresentanza, scegliendo la formula del leasing secondo le indicazioni della Consip (centrale di fornitura dei servizi della P.A.); la sostituzione del mezzo avviene su base programmata dopo un chilometraggio predefinito. Il contratto può sempre essere revocato e l’auto non è di proprietà del Comune. Se vuole e lo ritiene utile Ruggiano disdica il contratto di leasing.
Il Comune di Todi ha introdotto, tra i primi in Italia, il sistema Voip nella telefonia, utilizzando i risparmi per l’innovazione informatica e tecnologica, dotando il personale di cellulari con tariffe più convenienti della telefonia fissa. Esiste un regolamento che fissa e blocca i numeri telefonici utilizzabili dai dipendenti e stabilisce l’elenco del personale reperibile via cellulare per tutte le funzioni. Quindi ha semplicemente sostituito i cellulari del personale cambiato nelle funzioni (2 o 3 unità ci sembra!).
Il sindaco sicuramente saprà già che una parte del personale del Comune di Todi è quello assegnato per le funzioni di Comune capofila per i servizi associati e di ambito per tutti gli otto Comuni del comprensorio: politiche sociali, ufficio di cittadinanza, invalidi civili, servizi turistici. Circa le stabilizzazioni effettuate dalla precedente amministrazione, la Finanziaria 2007 permette ai Comuni di procedere ad eventuali stabilizzazioni del personale già in servizio da almeno 3 anni presso l’ente sulla base di determinati requisiti e procedure fissate dalla legge: dunque non è stata fatta alcuna nuova assunzione ma si è colta un’opportunità offerta dalla legge. La coalizione di centrosinistra, a tal proposito, attende di conoscere dal sindaco cosa farà dei restanti 15 lavoratori precari del Comune di Todi, che svolgono con professionalità funzioni essenziali in vari settori strategici del Comune (museo, biblioteca, servizi sociali, ufficio del PRG, manutenzioni, tecnico, ecc..).
Da ultimo, si fa notare che il sindaco Ruggiano, tra le 162 persone in servizio non ha ritenuto di poterne individuare una in grado di assolvere le funzioni di segretaria personale, ricorrendo ad una nuova assunzione, peraltro con inquadramento contrattuale più alto rispetto a chi ricopriva l’incarico in precedenza. E così, nel ragionare di cosa fare dei 162 dipendenti, il sindaco, come prima decisione, ha preso quella di passare a 163.
A proposito degli enti ETAB “La Consolazione” e Veralli Cortesi, Ruggiano confonde la loro natura di “organi istituzionali” con le nomine fiduciarie. Dovrebbe sapere che gli organismi di questi enti durano in carica per cinque anni. Non sono previste dimissioni per quella che il sindaco definisce “coerenza politica” perché a garantire la coerenza politica, in questo caso, sono più che sufficienti le modalità operative: per questi Enti, infatti, il sindaco nomina i componenti, ma il Consiglio comunale fissa le linee di indirizzo. Il centrosinistra attende un confronto nel merito delle linee di indirizzo e sulle modalità delle nomine, al momento in cui si dovranno rinnovare gli organi.
Per quanto riguarda i Consigli di Amministrazione attualmente in carica, non vorremmo che il desiderio di metterci le mani sopra sia superiore al più volte sventolato interesse della città. A proposito di correttezza appunto diciamo che le istituzioni, al di là delle persone che le rappresentano, vanno rispettate e, dal momento che non c’è l’obbligo delle dimissioni fino alla scadenza del mandato, (ETAB “La Consolazione” il 31 dicembre 2007, Veralli 2009), sarebbe stato opportuno, nonché cortesia, che il sindaco, avesse convocato i Consigli di Amministrazione per conoscere da loro lo stato e le esigenze degli Enti e da lì fosse arrivato alle conclusioni in accordo con chi legittimamente porta avanti questi incarichi. Tutto ciò evitando di far arrivare tramite stampa malcelati inviti alle dimissioni. Con quello spirito di collaborazione che così tanto è stato sbandierato a parole, ma immediatamente disatteso nei fatti, e mostrando scarso interesse delle conseguenze istituzionali.
Sulle manifestazioni estive (Todi Notte ed altro) forse è sfuggito che nel bilancio del Comune non vi sono mai stati finanziamenti perché i precedenti amministratori hanno trovato sponsor privati a sostegno delle iniziative proposte ed organizzate da associazioni culturali cittadine. Dimostri le sue capacità allo stesso modo, senza nascondersi dietro a piccole mistificazioni o peggio pensando alla “statalizzazione” di tutte le iniziative culturali.
Al di là degli appelli alla civile coabitazione nel massimo consesso civico, Ruggiano dovrà assumere un atteggiamento istituzionalmente corretto con la maggioranza di centrosinistra in Consiglio comunale: il Consiglio viene convocato dal presidente del Consiglio secondo un calendario stabilito, sentiti i capigruppo, ed è il presidente che fissa l’ordine del giorno e le materie da discutere. Circa il merito delle questioni da discutere, considerata la condizione tuderte in cui la maggioranza del Consiglio è diversa da quella che sostiene la Giunta, sarebbe opportuno che il sindaco si rapportasse anche con i consiglieri comunali di centrosinistra sugli argomenti di competenza del Consiglio, per garantire, così, il miglior esito delle cose alla città”.