Le prime dure reazioni all’elezione di Floriano Pizzichini (Sdi) a presidente del Consiglio comunale di Todi con i voti del centrodestra ed in aperto contrasto con l’Ulivo e Rifondazione comunista vengono proprio dall’interno del mondo socialista. Nonostante quando accaduto stasera nelle sale degli antichi palazzi comunali tuderti fosse infatti una conclusione annunciata, epilogo di un’atavica diatriba che alle ultime elezioni si è rivelata in tutta la sua gravità, c’era chi sperava che la frattura potesse ricomporsi come per magia. Così invece non è stato, spingendo il gruppo di socialisti tuderti facente capo, tra gli altri, a Berrettoni, Pipistrelli e Provenzani (che già si erano mostrati estremamente critici nei confronti dell’attuale quadro dirigente) a chiudere la porta ad ogni possibilità di riconciliazione.
“A sinistra, a sinistra, a sinistra: così si espresse il Pizzichini alla presenza di Veltroni – si legge in una nota diffusa dagli stessi subito dopo la conclusione del Consiglio comunale – nel suo intervento al comizio che concludeva la campagna elettorale, affermando, con trasporto, che per i socialisti unica posizione politica da prendere era a sinistra. Bene, sono bastati venti giorni e l’offerta di una prebenda con la regia occulta, ma poi neanche tanto, di Buconi, per far franare tale solenne impegno preso dinanzi al popolo e votare assieme al centrodestra al fine di essere eletto presidente del Consiglio comunale di Todi. Delle due l’una o questi non sono socialisti o sono socialisti allegramente disponibili (politicamente parlando si intende) che hanno definitivamente compiuto il lavoro politico iniziato, sfasciando l’alleanza di centrosinistra e quel che è peggio ponendo il centrodestra in una posizione centrale”.
All’amara analisi clinica viene fatta seguire subito la cura che, al pari di una cancrena, propone senza mezzi termini l’amputazione. “Occorre reagire subito a questa sciagurata operazione – si legge infatti nel comunicato – richiamando le forze vive della coalizione sulla elaborazione di un progetto e di una strategia politica che riconsolidi il centrosinistra su veri e profondi (soprattutto comuni) obiettivi da offrire all’attenzione dei tanti militanti delusi e soprattutto dei tuderti tutti. Per nostro conto, per dare un chiaro segnale alla città, rimettiamo le nostre dimissioni dallo Sdi, invitando al contempo le segreterie provinciali e regionali del partito (ma esistono ancora?) a commissariare la sezione di Todi, della quale il Pizzichini è segretario”. Come se ancora non bastasse, “di fronte a quello che è successo, si invita l’assessore provinciale Massimo Buconi e regionale Silvano Rometti, eletti nelle Giunte di centrosinistra, a rimettere immediatamente il proprio mandato“.
La “dichiarazione di guerra”, sottoscritta da Berrettoni, Pipistrelli, Provenzani, Bossi, Consalvi, Cappelletti e Budelli, segna l’avvio della fratricida battaglia finale all’interno di quell’esercito socialista considerato fino a poco tempo fa uno dei più temibili della regione.
- Redazione
- 3 Luglio 2007
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