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Stefano Cappelletti verso la presidenza del Consiglio comunale; Paolo Ferracchiati ha formalizzato le dimissioni da coordinatore; a luglio un'assemblea generale degli iscritti per individuare i nuovi quadri dirigenti
cappelletti

Seppur lentamente e non senza ancora qualche piccola scossa di “assestamento”, successiva e conseguente al terremoto elettorale, L’Ulivo tuderte si sta riorganizzando sia a livello politico interno che in prospettiva dell’avvio dell’attività istituzionale. Martedì sera, infatti, si è svolta una nuova riunione, coordinata con efficacia da Getulio Petrini, durante la quale sono state affrontate le situazioni di più stretta attualità, con in testa all’elenco l’esigenza di arrivare ad una soluzione condivisa per l’individuazione del presidente del Consiglio comunale.
Decisioni definitive non ne sono state prese, anche perchè il confronto prosegue ora sia con gli altri alleati che in ambito regionale, ma l’indicazione emersa sembrerebbe essere quella a favore di Stefano Cappelletti. Il noto chirurgo, già capogruppo dei Ds nella legislatura precedente e con un passato più lontano anche di assessore comunale, risulta non solo il primo della lista in quanto a preferenze raccolte ma anche il “consigliere anziano” del nuovo massimo consesso civico, figura individuata dalla legge e alla quale spetta la presidenza della prima seduta (non si tratta di una questione anagrafica ma legata al calcolo dei voti raccolti personalmente e dalla propria lista). Tale criterio oggettivo avrebbe scardinato altre soluzioni sul tavolo, a partire da quella tesa a privilegiare le cosiddette “quote rosa” (sulle quali anche l’altra sera si è comunque tornati a dibattere).
Dalla scelta di Cappelletti discenderebbero gli altri incarichi, sia quello per una delle due vicepresidenze (l’altra andrebbe al centrodestra) che per il ruolo di capogruppo consiliare.
A livello di vita interna al partito, va registrata la formalizzazione delle dimissioni del coordinatore Paolo Ferracchiati, il quale ha ribadito ieri con una lettera il suo già annunciato “passaggio delle consegne”, che era stato congelato in vista di un’assemblea generale degli iscritti, la quale dovrebbe essere convocata nella prima settimana di luglio e attraverso cui si arriverà all’individuazione dei nuovi quadri dirigenti.
Fin qui i fatti verificati, ma suscettibili ovviamente di rapide evoluzioni, visto il quadro complessivo del centrosinistra, paragonabile ad un magma vulcanico ancora in attesa di solidificazione (in proposito si segnala anche la costituzione del coordinamento della Sinistra democratica, oggetto di altro articolo separato).
Basti dire, a puro titolo di curiosità, che in area socialista si parla anche della fondazione di un goliardico circolo finalizzato “a far andare a lavorare” un determinato soggetto. Come in guerra e in amore, anche in politica tutto è permesso..

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