Di qua e di là del “Forello” il mondo è diverso. Sarà pur vero che “l’erba del vicino è sempre più verde” ma sentire che tutto ciò che da nord è nero diventa bianco, se visto da sud, sconcerta. Ogni cosa ha il suo dritto ed il suo rovescio, ma che quest’ultimo abbia un colore opposto del primo, oltre che sconcertare, fa sembrare dei poveri “creduloni” coloro che appena lo prendono in considerazione e non c’è cosa peggiore che sentirsi presi per … i fondelli!
Nella politica crede ormai ben poca gente, tutti credono di sapere che lì è il “gioco delle parti” e come al cinema si divertono a vedere e sentire cose inverosimili. Ma dal divertimento all’indignazione il passo è breve. E’ una cosa che in Italia e in Umbria rischia di propagarsi di fronte alla leggerezza con cui si “sputano sentenze” dallo stesso “soggetto politico” che così facendo mortifica sé stesso e chi, forse ingenuamente, col senno di poi, gli ha creduto.
“La città di Todi dopo sessant’anni di sinistrismo imperante ha finalmente voltato pagina in favore del rinnovamento, rappresentato da una nuova classe dirigente di centro destra”. Così inizia l’intervento del coordinatore di Forza Italia per il comune di Orvieto; e fin qui nulla di male anche se chiamare Ruggiano “l’uomo della provvidenza” sembra una sceneggiatura troppo vecchia per essere vera, pur mitigata da una constatazione valida, molto spesso, quando la realtà viene cristallizzata, da chiunque e per molto tempo “ha scalzato la classe burocratica e dirigista di sinistra che aveva governato la città sempre…”. Una classe politica che in campagna elettorale è stata dipinta così incapace da determinare la “morte di Todi”.
Ora, uno può essere bello per alcuni e brutto per altri: “de gustibus”: ma tra morto e vivo, anzi vivace, c’è troppo differenza ed allora qualcuno: tra chi vede un cadavere e chi vede un giovane di belle speranze, sbaglia o bara, se ad avere le stesse visioni è uno stesso soggetto, a meno che non si sia in presenza di una “dissociazione schizofrenica”
Infatti sul quotidiano telematico di Orvieto è apparsa un’analisi della situazione di Guido Turreni del Coordinamento Comunale di Forza Italia , per cui “non dobbiamo dimenticare che il tessuto socio-economico di Todi è totalmente diverso rispetto a quello orvietano: Todi, infatti, è città assai più imprenditoriale di Orvieto, in cui esiste certo il turismo di qualità, ma esiste anche un tessuto industrial-imprenditoriale delle famiglie storiche tuderti che ha potuto fungere da sponda elettorale indipendente a ciò che Ruggiano chiedeva alla sua città. Un errore che i compagni orvietani invece non hanno mai fatto, ovvero quello di consentire che la libera imprenditoria, quella non targata, si insediasse in città: non è un caso che basta fare quaranta chilometri in direzione dei vari punti cardinali e si trova una realtà industriale ed imprenditoriale assai diversa: Valdichiana a nord, Viterbo-Montefiascone ad Ovest, Todi ad Est, Orte a Sud. E dire che a Todi non avevano fatto in Comune lo scempio di bilancio che sono stati capaci di fare qua; e dire, anche, che a Todi la sinistra era sì divisa, come qua, per ragioni di poltrone, ma contraddizioni e liti erano state gestite molto più “sottovoce” rispetto ad Orvieto, almeno fino al risultato delle elezioni”.
Ed allora non c’è scelta: o la diversa latitudine influisce sulla comprensione umana o l’elettorato è solo oggetto, spettatore di un “film” di cui altri (che riscuotono al botteghino) sono i produttori e sceneggiatori occulti.
- Redazione
- 22 Giugno 2007
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