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Le previsioni di alcuni istituti scientifici sull'andamento del clima; qualche speranza per le zone interne come l'Umbria
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Entro fine secolo ondate di calore come quelle di questi giorni e che si sono verificate nel 2003 potrebbero diventare la norma ed il numero di giorni con temperature massime superiori ai 35 gradi aumentare di cinque volte. La previsione é contenuta in uno studio dei ricercatori dell’università americana di Purdue e del Centro Internazionale Abdus Salam di Fisica Teorica di Trieste, pubblicato dalla rivista Geophysical Research Letters. I ricercatori hanno elaborato i dati sull’aumento delle temperature nel Mediterraneo degli ultimi anni applicando due diversi modelli matematici: in uno si prevede un raddoppio delle emissioni di gas serra entro la fine del secolo, mentre nell’altro un aumento del 50%. In entrambi i casi le ondate di calore crescono, in una misura che varia da un minimo del 200% a un massimo del 500%.
Anche l’Italia sarà colpita duramente, e a soffrire saranno soprattutto le coste – ha spiegato Filippo Giorgi, che ha coordinato la parte triestina della ricerca – perché al caldo si sommerà l’umidità. In alcune zone si potrebbe arrivare addirittura a 40 giorni torridi per ogni estate, rispetto agli 8-10 registrati adesso”. Nelle proiezioni, entro qualche decina d’anni le temperature che adesso registriamo nelle due settimane più calde dell’estate diventeranno quelle delle due più fredde.
C’è solo da sperare che nelle zone interne, Umbria compresa, l’umidità dell’aria possa portare a pioggie rinfrescanti almeno a ridosso dei rilievi.

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