Anche l’Umbria fa la sua parte nella evasione fiscale. False fatturazioni per quasi cinque milioni, sono state scoperta dalla Guardia di Finanza della tenenza di Andria a conclusione di indagini su una illecita commercializzazione di autoveicoli di provenienza comunitaria. Risultano coinvolte nove imprese con sede in Puglia, Marche, Emilia Romagna e Umbria. Dodici persone sono state denunciate alla magistratura. Il meccanismo è quello collaudato: introdurre in Italia più di duecento autovetture nuove di grossa cilindrata (Bmw, Audi, Mercedes) provenienti da Paesi dell’Unione europea, immatricolate attraverso la presentazione di autocertificazioni che attestavano falsamente l’avvenuto versamento dell’imposta.
Aperta la strada con le auto la fantasia si è sbizzarrita. Il commercio illecito riguardava anche 2.500 articoli elettronici (tv al plasma, apparecchi hi-fi, cellulari e altro) dichiarati in esportazione ma che in realtà venivano rivenduti sul territorio nazionale. I dodici presunti responsabili di questa attività sono stati denunciati all’autorità giudiziaria per associazione per delinquere finalizzata alla frode fiscale, truffa aggravata ai danni dello Stato, falso ideologico, frode in commercio, turbativa di mercato e appropriazione indebita.
- Redazione
- 21 Giugno 2007
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