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Il rione folignate erede degli esuli da Todi ha sfiorato il suo 13mo palio.
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Forse sostenuto anche dal tifo dei tuderti che sono accorsi in buon numero a “lu campu de li giochi” di Foligno, il rione che inalbera l’insegna della nera aquila tuderte ha condotto una gara superba e solo per poco più di mezzo secondo ha mancato il palio della “sfida” nella Giostra della Quintana. La rivincita di settembre si preannuncia carica di attese. Di seguito il resoconto della “tenzone cavalleresca”.
“Il Rione Cassero con il cavaliere Luca Innocenzi in sella al purosangue inglese Naval War di nove anni, ha vinto la sessantunesima edizione della Giostra della Quintana di Foligno del 16 giugno 2007.
L’ipoteca l’aveva messa sin dall’inizio e del resto Luca Innocenzi, Pertinace del Rione Cassero, era arrivato al Campo de li Giochi con il dichiarato intento di essere il protagonista della tenzone. E c’è riuscito perchè stanotte (la giostra si è conclusa intorno a mezzanotte e mezza di domenica 17 giugno) è riuscito a regalare il settimo palio alla contrada del priore Giorgio Recchioni. In sella a Naval War, purosangue inglese di 9 anni, Innocenzi,ventunenne, ha dominato la scena in tutte le salse: con tempi imbattibili, con una preparazione che ha messo in evidenza la sua maturazione come cavaliere, con la determinazione di chi è conscio delle proprie potenzialità. Nella prima tornata ha fatto fermare il cronometro a 55“ 07; nella seconda a 55“ 10; a 55“ 45 nella terza, totalizzando complessivamente 2’ 45“ 62. Palio vinto meritatamente: senza sbavature, da primo della classe. La prima tornata si era aperta con l’imprevedibile uscita di scena di Riccando Conti del Morlupo, in sella a Burika, per un anello sbagliato. Nella seconda tornata, nell’ordine, è stata la volta del debuttante Michelangelo Fondi de La Mora su Crazy Song: ha mancato un anello ma l’intero Campo de li Giochi non gli ha lesinato applausi. Poi è toccato all’Ammanniti: Emanuele Capriotti su Ripa Nera ha sbagliato due anelli e abbattuto due bandierine, ormai visibilmente fuori concentrazione. Poi è arrivata la defezione di Emanuele Filippucci del Badia, causata da un malore epigastrico che lo ha costretto a ricorrere alle cure dei medici. Un abbandono immeritato perché nella prima tornata si era rivelato un concorrente da battere con il suo 55“ 40 nella prima tornata. L’inizio della terza tornata ha dovuto registrare anche l’abbandono di Scala Minore, il purosangue baio del Croce Bianca, detentore del record della pista (54“ 36) cavalcato da Lucio Antici del Croce Bianca. Problemi fisici hanno sconsigliato di far giostrare ancora il cavallo. Nella prima tornata il tempo era stato assolutamente competitivo, 55“ 44, mentre nella seconda si era già palesata un’anomalia: 56“ 62. L’ultima tornata è stata dunque una partita a cinque, in un crescendo di emozioni: nell’ordine lo Spada con Massimo Gubbini ha chiuso complessivamente a 2’49“43 (somma dei tempi delle tre tornate); poi il Contrastanga con Gianluca Chicchini ha insidiato la posizione con un tempo totale di 2’ 48“ 31; quindi è arrivato il Giotti di Daniele Scarponi con 2’ 46“ 71 a rimescolare le carte facendo sognare di nuovo la contrada del priore Alfredo Doni. La prestazione del Pugilli con 2’ 46“18 ha cambiato di nuovo le carte in tavola rendendo la contrada dell’aquila nera vincitrice in pectore del suo tredicesimo palio. A quel punto a scrivere la parola fine di una Quintana annunciata è stata l’uscita in pista di Luca Innocenzi del Cassero: la sua prova è stata seguita in religioso silenzio, finché – una volta infilati i tre anelli piccoli – è esplosa la gioia dei contradaioli. Era fin troppo evidente, senza conoscere il tempo finale, che a vincere era stato lui.
La classifica finale: Cassero, Pugilli, Giotti, Contrastanga, Spada, Croce Bianca, La Mora, Ammanniti, Badia, Morlupo”.

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