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La morte della mamma, Barbara Cicioni, l'arresto del padre, Roberto Spaccino, il venir meno della sorellina tanto attesa, l'allontamento dalla casa di Compignano...

L’altro ieri la prima udienza presso il tribunale dei minori per l’affidamento dei piccoli Nicolò, 8 anni, e Filippo, 4, rimasti orfani dopo la brutale uccisione della mamma Barbara Cicioni e la carcerazione del papà Roberto Spaccino, unico accusato dell’omicidio della moglie incinta di otto mesi.
Il tribunale ha ascoltato i nonni materni, Paolo e Simonetta, e subito dopo i fratelli di Roberto Spaccino e zii dei bambini, Paolo e Stefano, al fine di prendere una decisione, prevista per la prossima settimana, che possa esclusivamente considerare “il bene dei bambini”. Bambini che hanno perso la loro bussola, il nord, il sud, l’est e l’ovest. I loro quattro punti di riferimento, che li hanno abbandonati in un’unica tragica notte di inizio estate.
La mamma era per loro come per tutti i bambini il Nord, la stella polare, la dolcezza, la comprensione sempre e comunque, l’amore, il sorriso. La prima indimenticabile protezione. Il Nord se n’è andato, insieme all’Ovest, la piccola sorella, l’astro nascente che non ha potuto godere della luce ma che rappresentava già nelle menti di Filippo e Nicolò il gioco, le passeggiate orgogliosi vicino la carrozzina, magari le sgridate per colpa sua, la gelosia. La gentilezza che avrebbe affiancato mamma Barbara, con una nuova presenza femminile in casa.
Ma la notte ha portato via anche il Sud, il papà, la forza, i tiri a pallone davanti casa, le prime corse in bicicletta. Sì, da quello che è emerso, legati al papà brutti ricordi ma che il cuore di un figlio probabilmente riusciva anche a “perdonare”. Il Sud ha lasciato loro una triste eredità, una verità che da grandi tornerà fuori dalle pagine dei giornali a mettere sale in una ferita inguaribile.
Manca poi anche l’ultimo cardine. L’est, la casa, l’ambiente familiare, i giochi, quell’acquario con i pesci rossi, il gazebo sotto il grande albero, i sassolini davanti casa, i nonni, i cugini, gli zii, insomma quella grande famiglia Spaccino messa sotto accusa.
Così è evaporata la “rosa dei venti”. Solo il tempo, speriamo, saprà portare loro nuovi punti cardinali.

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