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Sottoposto a quasi dieci ore di domande, ha ammesso i maltrattamenti alla moglie Barbara Cicioni ma non l'uxoricidio

Sottoposto a quasi dieci ore di interrogatorio davanti al pm Antonella Duchini e ai difensori Luca Gentili e Michele Titoli, ieri Roberto Spaccino – si legge nell’unica nota diffusa dalla Procura di Perugia – ha “sostanzialmente ammesso i maltrattamenti nei confronti della moglie Barbara Cicioni”.
Spaccino, chiuso in isolamento nel carcere di Capanne dal 29 maggio, ha dunque confermato i fatti “ad eccezione dell’esito finale”, riferendo cioè – è scritto nello comunicato della Procura – “di avere lasciato la propria abitazione, dove aveva tenuto la condotta descritta, mentre la moglie era ancora in vita”.

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