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La presidente, Daniela Luzi, esce dal silenzio e fornisce la sua ricostruzione di quanto avvenuto la sera dello scrutinio

La sottoscritta Daniela Luzzi, presidente del seggio n. 7 di Todi, a seguito di ripetuti articoli, volantini e interventi nei Forum locali che affermano l’esistenza di irregolarità nelle operazioni svoltesi nel suddetto seggio, intende precisare quanto segue:
Ho soprassieduto, finora, dal prendere pubblicamente posizione, in quanto ho ritenuto che la mia figura di Presidente di un Seggio dovesse mantenersi al di sopra e al di fuori di quella che appare come una mera contesa politica.
Tuttavia ho ora deciso di diffondere questo comunicato, affinchè il mio silenzio non potesse essere interpretato come acquiescenza alle tante falsità propagate sulla vicenda e per riaffermare in quanto possa occorrere il corretto operato mio e di quanti hanno collaborato con me in occasione del primo turno di elezioni amministrative a Todi.
· Per prima cosa voglio far sapere che le fasi iniziali dello scrutinio di lunedì pomeriggio si sono svolte in un clima normale e civile, fino a quando, diffusasi la notizia che al candidato Ruggiano mancava una manciata di voti per arrivare alla vittoria, i rappresentanti delle liste che lo sostenevano hanno iniziato un lavoro di contestazione sistematica dell’operato della sottoscritta con riferimento anche a voti che dovevano reputarsi palesemente nulli e analoghi ad altri per i quali fino a quel momento non era invece sorta alcuna contestazione in ordine al loro annullamento.
· Nel frattempo all’interno del seggio erano entrate persone non autorizzate che chiedevano a voce alta ed esagitata di parlare con la sottoscritta al grido di “Riprendiamoci il nostro voto”. A questo punto ho ritenuto mio dovere chiamare la polizia presente all’interno dell’edificio, interrompendo le operazioni di scrutinio, per far uscrire dapprima nel corridoio e successivamente fuori dei locali, le persone vocianti.
· Alla fine dello scrutinio sono risultate contestate soltanto n. 8 schede, che, sentito il parere unanime dgli scrutatori, sono state giudicate nulle per diverse motivazioni quali la non univocità del voto, presenza di segni di riconoscimento, ecc. Per ogni scheda contestata è stato redatto verbale, firmato dai ricorrenti e corredato delle motivazioni per cui si procedeva all’annullamento. Il numero di schede contestate (8) veniva correttamente riportato fra le schede “contestate e provvisoriamente assegnate”, ovverossia giudicate nulle.
Appare fin troppo ovvio sottolineare che ciascun interessato è libero di ricorrere alla competente magistrtura per impugnare il giudizio di nullità di tali schede: non mi risulta tuttavia che ciò sia stato fatto, a dimostrazione che in merito, al di là dei polveroni sollevati, non c’è molto da discutere.
· Dopo la dovuta comunicazione del risultato elettorale al Comune, ho proceduto alla compilazione dell’ultima parte del verbale, alla presenza dei rappresentanti di lista di tutte le parti e degli scrutatori, in un clima tornato ad essere più disteso e collaborativo . Avendo un dubbio tecnico su una pagina del verbale, essendo il presidente del seggio n. 6 ancora presente nei locali, ho richiesto il suo parere, con il consenso dei rappresentanti di lista e gli scrutatori che non hanno avuto obiezioni da sollevare.
· E’ questa, e nessun altra, quella che è stata definita la presenza di estranei all’interno del seggio, e che è stata filmata ritengo indebitamente dall’esterno, utilizzando presumibilmente un telefonino, le cui immagini sono state ritrasmesse a pretesa dimostrazione di irregolarità, per quanto detto del tutto inesistenti.
· Terminata la stesura del verbale, lo stesso veniva firmato in tutte le sue parti dalla sottoscritta, dagli scrutatori e dai rappresentanti di lista, inserito nelle buste apposite, sigillate, timbrate e firmate da due scrutatori.
· All’esame della Commissione speciale i verbali venivano giudicati congrui.
Questi i fatti, sui quali si è cercato di sollevare del tutto ingiustificatamente sospetti di irregolarità, instaurando un clima di sospetto e di calunnia verso la mia persona che non accetto, e rispetto al quale mi riservo ogni opportuna azione.

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