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Il centro di allertamento idrometeorologico ha una mappa che comprende anche Tevere e Nestore
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Ci sono anche corsi d’acqua della zona, tra quelli considerati maggiormente critici dal Centro funzionale decentrato della Regione Umbria di allertamento idrometeorologico di Foligno. Sono il fiume Tevere (a Città di Castello, Pontenuovo di Torgiano, Deruta e Collepepe), il fiume Nestore (a Marsciano). Le aree a rischio di esondazione costituiscono il 3 per cento del territorio regionale. Sono invece 133 le aree definite a rischio frana e 42 i centri abitati storici (posti su rupi e colline tipiche del paesaggio umbro) classificati come instabili.
In base a dati storici, nel periodo compreso fra il 1139 e il 2001, si sono verificate nella regione 1.983 frane in 1.327 località (sono soltanto nove le località colpite più di dieci volte). Le inondazioni storiche censite, fra il 1860 e il 2001, sono 1.956, in 972 località (molte quelle colpite più volte). Nell’ultimo decennio, sono stati registrati quattro eventi ideologici calamitosi, lungo il tratto umbro del fiume Tevere, nel settembre 1995, nel dicembre ‘96 e gennaio ’97, nel dicembre 2000, fino all’alluvione del novembre 2005, che ha comportato 270 milioni di euro di danni.
Nel corso dell’ultimo secolo, la pericolosità degli eventi legati alla situazione idrogeologica ed idraulica in Umbria, è rimasta sostanzialmente invariata, però la popolazione, dal 1861 ad oggi, è praticamente raddoppiata, con una notevole espansione urbanistica, per cui è sensibilmente aumentata la vulnerabilità del territorio ed è quindi aumentato il rischio sia in termini economici che umani.

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