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E' quello dell'ozono, che sembra essersi fermato

Attualmente ha raggiunto la dimensione di oltre 25 milioni di chilometri quadrati, ma la sua crescita si è interrotta. A dimostrazione che quando si vuole si può, un allarme grave per la nostra salute cessa di essere rosso, dopo pochi anni di impegno ecologico.
Il buco dell’ozono si è fermato, ma la preoccupazione resta perchè le sostanze che distruggono l’ozono hanno tempi molto lunghi di permanenza in atmosfera e, nonostante che ne sia praticamente cessata la produzione, solo adesso la loro concentrazione comincia lentamente a diminuire. Lo sostengono gli esperti che 20 anni dal protocollo di Montreal, si sono riuniti a Roma, nell’incontro organizzato dall’Accademia dei Lincei in occasione della Giornata dell’Ambiente. La situazione del buco dell’ozono non sta peggiorando, ma la possibilità di recuperare è incerta a causa dell’influenza che sull’ozono hanno cicli solari e cambiamenti di temperatura, trasporto e composizione che avvengono nell’atmosfera. In pratica anche per il famoso, qualche anno fa, “buco dell’ozono” c’è il rischio che il problema ridiventi virulento non per causa propria ma come conseguenza delle variazioni climatiche in corso, per cui non si può abbassare la guardia.

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