Il ballottaggio uscito fuori dalle urne proprio sul “filo di lana”, le polemiche subito scoppiate circa presunte irregolarità nelle operazioni di scrutinio e l’immediata apertura della difficile campagna elettorale per il secondo turno non hanno lasciato molto spazio a valutazioni pubbliche dei risultati ottenuti delle singole forze politiche. Valutazioni che, in realtà, nelle segrete stanze dei partiti si sono iniziate a fare a spoglio ancora in corso, salvo poi essere rimesse in un cassetto in attesa dell’esito del ballottaggio, dal quale poteva venire conferito un peso specifico diverso a quella stessa percentuale già acquisita.
Vediamo, molto rudemente, di fornire una lettura dei nuovi rapporti di forza all’interno del panorama politico tuderte. Nel centrosinistra l’Ulivo ha conquistato il 31,8% dei consensi; i Socialisti, insieme all’Udeur e ai Repubblicani europei, si sono attestati all’11,8%; Rifondazione comunista ha raggiunto il 4,8%; Sviluppo per Todi (la lista facente capo a Servoli) il 3,6%; i Comunisti italiani allo 0,9%. Nel centrodestra, invece, il primato è stato di Alleanza Nazionale con il 17,3%, seguita da Forza Italia con il 13,5%, l’Udc con il 6,8% e la Fiamma Tricolore con il 6,3%. Completano il quadro il 2,2% di Todi viva (la lista civica che aveva anche il sostegno dell’Italia dei Valori) e l’1% raccolto da Insieme per cambiare-Mcl per Todi.
Il problema, come sempre in questi casi, nasce quando si tratta di scegliere il riferimento con il quale fare i raffronti. Da un punto di vista puramente temporale, il dato più vicino è quello delle Politiche 2006. Rispetto ad allora emerge che l’Ulivo, nonostante tutto il dibattito intorno al futuro partito democratico, tiene (alla Camera aveva preso il 32,6%). Lo Sdi-Udeur-Re quasi raddoppia il risultato della Rosa del Pugno (6,4%, al quale andrebbero tolti i voti dei Radicali ma aggiunti quelli di Udeur e Nuovo Psi, che correvano da soli). Rifondazione perde invece mezzo punto rispetto al 5,3% conquistato un anno fa a Todi, mentre i Comunisti vedono più che dimezzare i propri consensi (2,3% nel 2006). Pressochè stabile An (era al 17,5%) e l’Udc (7%), a differenza di Forza Italia che viene compressa di otto punti (aveva il 21,6%); la Fiamma, invece, addirittura quadruplica il suo bottino (era all’1,5%).
Il punto di vista cambia nel momento in cui il termine di paragone diventano le Comunali del 2002. All’epoca il primo partito fu lo Sdi-Repubblicani con il 25,8%, seguito da Ds (24,6%), Margherita (7,9%) e Rifondazione (7,9%), mentre la Confederazione della sinistra prese l’1,5%. Sul fronte opposto Alleanza Nazionale raccolse l’11,9%, Forza Italia il 10,7%, l’Udc il 3,5% e la Lega lo 0,2%.
- Redazione
- 5 Giugno 2007
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