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Per resistere "all'onda lunga" dei costi della politica

Un appello fermo e deciso a tutti i rappresentanti delle Istituzioni, Comuni inclusi affinchè non venga commesso l’errore di accorpare, in un discorso forse troppo demagogico ed estemporaneo, piccoli e grandi Comuni. Questo il senso del messaggio della Consulta dei Piccoli Comuni. Ma l’appello più forte viene rivolto agli stessi amministratori dei piccoli Comuni affinchè avviino, da subito, una forma di mobilitazione passiva comunicando – conclude – all’Anci e alla Stampa i numerosissimi casi in cui le indennità di carica e i gettoni di presenza non vengono percepiti per libera scelta, i casi in cui detti appannaggi sono abbondantemente decurtati e i casi in cui vengono devoluti a scopi benefici. La dichiarazione lascia trasparire la grande preoccupazione dei piccoli comuni di essere travolti dall’onda dei “ costi della politica”.Non per niente si sottolinea che “C’è una soglia minima oltre la quale non è lecito parlare di tagli sia per quanto riguarda le indennità degli amministratori sia per quanto riguarda la composizione numerica degli Organi dei Comuni, in ballo, prima ancora che la credibilità degli amministratori locali, vi è la sopravvivenza dei Comuni e dei territori. Siamo disponibili a fare ogni sforzo per garantire standard qualitativi buoni dei servizi, siamo disponibili a non vederci assegnati nuovi servizi e competenze, ma non siamo disponibili a vedere cancellata la nostra identità e la nostra tipicità”.
La corsa per non rimanere con “il cerino in mano”, nella disputa, più teorica che concreta – almeno nel medio termine – sui “costi della politica” è cominciata subito dopo l’inizio delle procedure della commissione Affari costituzionali della Camera, per avviare un’indagine conoscitiva sul tema.
I piccoli comuni, si sono mossi per tempo e, oltre le “grida” del loro coordinamento nazionale, possono portare in cassa un accordo con un soggetto politico terzo che può essere un buon alleato: Legambiente. L’accordo stipulato dall’Anci con l’associazione ambientalista ha particolare riguardo ai territori minori e ai piccoli comuni italiani. Le due associazioni – che già da anni lavorano insieme alla promozione di questi territori con azioni e strutture dedicate, per facilitare processi di buona amministrazione, crescita economica e tenuta sociale – s’impegnano a collaborare per realizzare attività di sostegno ai piccoli comuni, sviluppare piani d’informazione e di sensibilizzazione, promuovere e stimolare l’avanzamento dei provvedimenti di legge condivisi nelle sedi istituzionali e presso le istituzioni locali. Intendono inoltre premiare, diffondere e sostenere le migliori pratiche amministrative in temi di energia, risparmio energetico e gestione dei rifiuti attraverso specifiche compagne di comunicazione, come Puliamo il Mondo e Voler Bene all’Italia, e appuntamenti annuali, tra cui Parklife e i festival di Legambiente.
Peraltro gli amministratori dei Piccoli Comuni, dal processo di “riduzione della spesa” hanno tratto qualche vantaggio in termini di potenziale riduzione del contenzioso con gli organi di controllo. Infatti la legge Finanziaria 2007 ha modificato la composizione dell’organo di revisione economico-finanziaria nei comuni con popolazione inferiore a 15.000 abitanti, prevedendo che in tali enti l’incarico sia affidato ad un solo revisore, eletto dal Consiglio comunale a maggioranza assoluta fra i soggetti indicati nel secondo comma dell’art. 234 del Tuel.

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