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Osservazioni dal satellite prefigurano un nuovo scenario causato dall'aumento della temperatura sul pianeta
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Proprio mentre in Umbria si riuniscono oltre 7.000 scienziati di tutto il mondo per discutere di cambiamenti climatici, una novità sembra mettere in discussione tutto lo scenario fin qui prefigurato.
L’unica cosa certa è l’innalzamento della temperatura sulla Terra, per l’effetto serra determinato dalla coltre di anidride carbonica ed altre “schifezze”che l’umanità sta continuando ad immettere nell’atmosfera.
Secondo uno studio apparso sulla rivista Proceedings of the National Academy of Science, tra il 2000 e il 2004 la produzione di CO2 non solo è aumentata, ma lo ha fatto a un ritmo triplo rispetto agli anni precedenti. E nessuna regione del mondo sta diminuendo le sue emissioni di carbonio.
I ricercatori dell’università di Stanford hanno incrociato ed elaborato i dati del Fondo Monetario Internazionale, del Dipartimento Usa per l’Energia e di altre istituzioni e hanno trovato che mentre dal 1990 al 1999 l’aumento delle emissioni di anidride carbonica è stato dell’1,1%, dal 2000 al 2004 la crescita è stata del 3,1%.
Che questa folle corsa causi, come fino ad ora ritenuto, oltre all’aumento della temperatura, una pesante crisi idrica con zone sempre più estese soggette alla desertificazione è stato, in questi giorni, messo in dubbio autorevolmente.
I meteorologi del Remote Sensing Systems di Santa Rosa, in California, in un articolo pubblicato su “Science Express”, hanno annunciato che, a loro avviso, l’aumento globale delle temperature sarà accompagnato da un incremento delle precipitazioni e dell’umidità. I tre parametri sembrano crescere allo stesso tasso, secondo le ultime rilevazioni da satellite. Questo fin quando, almeno, la coltre nell’atmosfera non avrà raggiunto uno spessore tale da ostacolare l’arrivo sul pianeta di un irraggiamento solare sufficiente. Dopo, non ci sarà effetto serra che tenga, e la temperatura sulla Terra scenderà sempre più. D’altro canto, secondo le teorie più accreditate, fu proprio la presenza nell’atmosfera di una coltre di polveri e sostanze emesse dai vulcani a determinare l’inizio delle glaciazioni.
Ma, tornando al medio periodo, c’è da dire che tutte le preoccupazioni attuali si basano su modelli matematici che contemplano un meccanismo di accoppiamento oceano-atmosfera per il quale, con il riscaldamento globale, le precipitazioni aumenteranno con un tasso pari solo alla metà di quello di incremento della temperatura.
E’ questa costruzione teorica o di breve periodo che adesso viene messa in crisi dalle osservazioni da satellite relativi agli ultimi due decenni che, secondo le analisi effettuate, indicherebbero una sostanziale parità dei due parametri, e la stessa cosa dovrebbe valere per i prossimi anni.
Quale quindi lo scenario degli anni a venire ? I dubbi sono tanti. L’accumulo di umidità nell’atmosfera sembrerebbe determinare un aumento della piovosità solo dopo un certo periodo, la cui durata non è stata però ancora calcolata. Lo stesso accumulo di umidità è influenzato dalla temperatura e dall’aumento della superficie degli oceani, a sua volta indotta dallo scioglimento dei ghiacci polari per l’aumento di temperatura. L’aumento della temperatura e del volume degli oceani a sua volta può determinare spostamenti nelle correnti marine e nella circolazione dei venti. Quindi non si sa ancora dove e quando le precipitazioni compensative dell’aumento delle temperature si verificheranno e se la loro intensità sarà sopportabile o catastrofica. Per adesso l’unica cosa certa sembra essere quella di inverni, alle nostre latitudini, più miti e tendenzialmente più secchi, con estati calde ed umide, anche se l’evoluzione rapida della situazione potrà determinare instabilità nella situazione fin quando non sarà raggiunto uno stabile equilibrio. La settimana che inizia potre essere un esempio di quello che ci aspetta. Secondo l’Istituto di biometeorologia Ibimet-Cnr di Firenze, l’Italia puo’ dire addio al clima mediterraneo e abituarsi a un tempo continentale,con sbalzi repentini in una sola notte anche di 10-13 gradi.  i guasti climatici portano a brusche variazioni sia di condizioni meteo(sole-pioggia) che di temperature:il prossimo week end si avra’ un’altra ondata di calore in arrivo dalla Libia con un balzo delle temperature fino a 13 gradi. Allarme soprattutto chi ha problemi cardiocircolatori o nervosi.

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