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Il Governo vuol tagliare il 90% degli avanzi di amministrazione

Tempo fa sulle pagine di Tam Tam, avevamo segnalato l’anomalia presente nei bilanci consuntivi di alcune amministrazioni del comprensorio. Infatti, in taluni comuni, (non Todi, precisiamo, per ovvi motivi di opportunità) a fine anno risultava un cospicuo avanzo di amministrazione, derivante dalla sovrastima delle spese correnti e/o dalla sottostima delle entrate al momento della formazione del bilancio di previsione. Avevamo attribuito tale anomalia alla insufficiente capacità di programmazione, ma qualcuno aveva sollevato il dubbio che questo fosse un “trucchetto“ per avere maggiore libertà per effettuare spese di carattere straordinario. A queste ultime, infatti, gli avanzi di amministrazione possono essere destinati.
Ora, il “trucchetto”, se di ciò si può parlare, non sta più bene al Governo e l’associazione italiana dei comuni (ANCI) è preoccupata, forse perché il fenomeno è molto diffuso. Peraltro in presenza di un avanzo veramente derivante da sforzi per migliorare l’ economicità della gestione, la proposta del Governo di fissare un tetto del 10% per l’utilizzo dell’avanzo di amministrazione, rischia di penalizzare gli enti più virtuosi. Per l’ANCI è comunque “inaccettabile e improponibile”, per cui ha chiesto che la questione venga riaperta e si giunga ad una soluzione prima del prossimo 30 giugno, termine per l’approvazione del conto consuntivo.” “Su questo tema – ha sostenuto il presidente dell’Anci, Leonardo Domenici, nel corso del suo intervento alla Conferenza Stato-Città, – c’è il rischio che si innesti una pericolosa tensione tra il centro e le Autonomie locali.” In particolare Domenici ha fatto riferimento a quelle amministrazioni comunali che, pur in regola con i dettami del Patto di Stabilità, non sono messe nelle condizioni di poter utilizzare l’avanzo di bilancio risultandone ingiustamente penalizzate.

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