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La presidente della Commissione elettorale centrale convalida il risultato, manda Ruggiano al ballottaggio ma invia un'annotazione alla Procura
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Risultano in conclusione essere 8 (sette più una) le preferenze mancate a Ruggiano per essere eletto sindaco al primo turno. Questa la risultanza definitiva, frutto del lavoro della Commissione elettorale centrale concluso intorno alle 12 di oggi, che mette fine alla girandola di numeri di questi ultimi giorni.
La sostanza non cambia: si va al ballottaggio. In tal senso il centrodestra si era messo l’anima in pace già da ieri, cosciente che il ricorso alla magistratura per il riconteggio delle schede non avrebbe un effetto “sospensivo” nei confronti del secondo turno.
Nonostante tutto ciò sia ormai assodato, in serata i vertici del centrodestra hanno rilanciato una notizia che, al di là degli effetti irrilevanti che avrebbe ai fini dello svolgimento del ballottaggio, contribuirebbe a scaldare ulteriormente il clima della campagna elettorale.
Secondo un’indiscrezione fornita poco fa alla nostra redazione, il presidente della Commissione elettorale centrale, il magistrato Lidia Brutti, avrebbe sì convalidato il risultato anzidetto ma avrebbe anche fatto proprie, inserendole nel suo verbale inviato stamani in Prefettura, le segnalazioni lamentate dai rappresentanti di lista del centrodestra in merito a presunte irregolarità nelle operazioni di scrutinio, con particolare riferimento ad una sezione di voto, nei cui verbali sarebbe stata peraltro rilevata un’incongruità (si desume formale e non sostanziale) fra il numero di schede contestate riportate nel prospetto sintetico e quello indicato nel quadro riepilogativo. Fin qui tutto sarebbe da ritenersi una sorta di atto dovuto, tanto più che il centrodestra ha presentato ieri un esposto ai carabinieri di Todi, chiedendo di verificare eventuali comportamenti non conformi alla legge circa la presenza di estranei al momento dello scrutinio.
Maggiore rilevanza assumerebbe l’invio da parte della stessa presidente della Commissione di un estratto del verbale contenente le contestazioni alla Procura della Repubblica e alla Corte d’Appello, segnalazione che potrebbe equivalere ad una sorta di invito ad indagare e ad accertare la rilevanza dei fatti.
Ai fini dello svolgimento del ballottaggio, come già detto, non cambia nulla, ma la vicenda potrebbe inasprire oltremodo la campagna elettorale e le tensioni in vista del voto del 10 e 11 giugno. L’augurio, ovviamente, è che ciò non avvenga e che anzi il rush finale avvenga all’insegna dei contenuti e della massima civiltà.

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