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Alla tragedia di Compignano, si aggiunge la morte di un 73 enne che si era allontanato da casa la sera prima

La tragedia consumatisi nella villetta di Compignano non è stata la sola che ha colpito la città di Marsciano. Un venerdì nero contrassegnato anche dal ritrovamento nel fiume Nestore del cadavere di un anziano di 73 anni anch’esso residente a Marsciano. E’ stato trovato venerdi 25 maggio, poco dopo le 11, dagli agenti della Forestale nel fiume Nestore, a pochi chilometri dall’abitazione dell’uomo.
L’uomo si era allontanato la sera precedente da casa. Dopo la denuncia dei suoi familiari, per tutta la notte erano andate avanti le ricerche. Oggi il rinvenimento del cadavere, sul quale sono in corso i rilievi.
Due facce di un problema, uno dei quali è la depressione e la malattia, l’altra, apparentemente, di una criminalità che cerca di inserirsi in un tessuto disabituato a difendersi, diversamente dalla restante parte d’Italia dove il fenomeno aveva preso piede prima e dove le forze dell’ordine e la stessa mentalità dei residenti stanno reagendo.
In Italia, secondo i dati diffusi dal Vicinale, crescono le rapine in villa ma aumenta anche la capacità di contrasto delle forze dell’ordine: il numero dei presunti autori individuati è infatti salito dai 569 del 2004 ai 999 del 2005 e nei primi cinque mesi del 2006 (ultimo dato disponibile) erano già 567. L’ultimo rapporto del Censis segnala un aumento del 35,7% per questo tipo di reati tra il 2004 ed il 2005: da 1.225 a 1.663. Dunque, di fronte ad un andamento stabile delle rapine in generale, si registra una tendenza all’aumento per quelle nelle abitazioni.
Un fenomeno che negli ultimi anni ha suscitato il maggiore allarme sociale, in relazione anche alla violenza gratuita che spesso ha accompagnato le azioni dei malviventi e che, nonostante la bassa incidenza statistica, diffonde insicurezza ben maggiore, specie in Umbria, perché la casa e la famiglia sono sempre stati considerati luoghi sacri. La violazione della sacralità ha effetti dirompenti sulla salute mentale delle vittime ben maggiore dei danni materiali. Effetti che si propagano anche al di fuori dei diretti interessati, come onde provocate da un sasso in uno stagno. In verità è bassa l’incidenza complessiva sia sul totale dei reati (0,1%), sia sui reati predatori in genere (0,1% rispetto al complesso di furti e rapine) ed anche sul totale generale delle rapine (3,3%). Nei primi cinque mesi del 2006 sono stati scoperti 567 presunti autori di rapine in abitazioni, di cui il 48,3% italiani.

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