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Intervista all'ex parroco arrivato in città 33 anni fa

Era il lontano 1974 quando Don Silvio arrivava a Marsciano quale nuovo parroco della comunità cittadina. Da allora molto tempo è passato, tante cose sono successe, la società locale è cambiata, la parrocchia si è ingrandita. Parroco fino a cinque anni, quando è stato sostituito per sopraggiunti limiti di età da Monsignor Giuseppe Ricci, Don Silvio vive ancora oggi in parrocchia insieme al suo successore e a Don Renzo. Per la comunità di cui è stato guida spirituale per circa tre decenni non è andato mai in “pensione”. Dal pulpito della chiesa di San Giovanni ha visto Marsciano crescere e cambiare, al pari della collettività locale.
Più di trent’anni in un punto di osservazione privilegiato: com’era allora? ”Sono arrivato che la parrocchia aveva bisogno di essere ristrutturata, a Marsciano c’era un bel fermento culturale ed economico con l’FBM e l’EMU, erano gli “anni di piombo”, ma non ho mai avuto problemi con nessuno. Ho sempre cercato il dialogo con tutti. Sono sempre stato pronto ad aiutare i fedeli che si avvicinavano”.
Poi è esplosa la società del consumo e con essa la secolarizzazione. Anche Marsciano ne ha risentito, la comunità ha rischiato di disperdersi? “Sono stati anni di crisi, ma il peggio non è passato, anzi. Oggi anche a livello locale alcuni valori, come la famiglia, la tradizione, l’etica, la morale sono scaduti a mera formula convenzionale che hanno poco significato per un giovane votato all’apparenza e a tutto ciò che è immagine. In pratica si è persa quella spiritualità che rende nobili e completi. Comunque tutto questo disagio che si sente sta riavvicinando la gente alla fede. La nostra comunità, fortunatamente, è andata accrescendosi nel tempo ed ha numerose organizzazioni che operano nel sociale e nella solidarietà”.
Anche la parrocchia ha dato il suo contributo aprendo un centro d’accoglienza per anziani… “E’ dal 1999 che ospitiamo anziani nel nostro istituto, garantendo loro assistenza giorno e notte ed una vita dignitosa grazie anche all’aiuto di operatori sociali, sanitari, assistenti sociali e volontari. Nella comunità degli anziani si cerca di portare avanti il senso della famiglia, la casa è piccola ma accogliente e stimata dalle istituzioni che ci seguono sempre con interesse”.
Marsciano ospita numerosi stranieri, è multietnica. Qual è il ruolo della parrocchia nel gestire questa molteplicità di culture? “In questi ultimi anni abbiamo sostenuto in maniera più assidua la Caritas. Ci siamo impegnati molto a dare una mano ai numerosi stranieri che chiedono aiuto. Diamo ascolto a tutti, cercando di capire le esigenze di chi realmente vuole integrarsi. Offriamo spazio alla Chiesa ortodossa che ospitiamo all’Oratorio. Seguendo i principi cristiani, la parrocchia continuerà ad impegnarsi per essere punto di riferimento della comunità”.

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