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Nessun prelievo di acqua per uso irriguo, se non con il nulla osta del primo cittadino che verrà
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Per i torrenti Naja ed Arnata, che alimentano le falde idriche della città di Todi, le licenze di prelievo d’acqua potranno essere rilasciate solo a seguito del nulla osta concesso dal Sindaco del Comune di Todi ed in tal caso il prelievo dovrà essere pari a mc. 600 ad ettaro. Nel caso dei corsi d’acqua, dei quali è nota la precarietà della situazione idrologica (quali Nestore di Marsciano ed affluenti) il prelievo è consentito nella misura di mc. 600 ad ettaro, anche per gli impianti che utilizzano il sistema a goccia. Da tutti i restanti corsi d’acqua pubblici, compresi gli immissari del lago Trasimeno, il prelievo è consentito per una quantità pari a 1.200 metri cubi ad ettaro per stagione irrigua con irrigazione tradizionale e per una quantità pari a 1.000 metri cubi ad ettaro con tecnica di irrigazione a goccia ed in caso di utilizzazione di microirrigatori in grado di assicurare una piovosità non superiore a 2.8 mm/ora per mq. Per la salvaguardia ambientale di tutti i corsi d’acqua a regime torrentizio, che in periodo estivo presentano sistematicamente problemi di siccità e che per la stagione in corso fanno presumere una situazione ambientale ancora più critica, e per i corsi d’acqua immissari del lago Trasimeno, è stato fissato il divieto assoluto di attingimento nei giorni di sabato e domenica a partire dal 23 giugno fino al giorno 15 agosto. E’ escluso da tale divieto il Tevere.
Queste le regole fissate dalla provincia di Perugia, nell’autorizzare per il 2007 il rilascio delle licenze di attingimento dalle acque pubbliche dei corpi idrici del territorio provinciale per uso irriguo.
La minore quantità di acqua prelevabile ove si utilizzino tecniche di irrigazione più moderne (a goccia mc.1000 – tradizionale 1.200 mc.) da un lato è il riconoscimento implicito della maggiore efficienza dell’irrigazione a goccia, ma dall’altro non incentiva il progresso da parte di chi ancora persiste con metodi che sprecano l’acqua. Dai dati della stessa Confagricoltura, risulta infatti che col metodo irriguo dello Scorrimento l’efficienza è solo del 40-50%, con quello della infiltrazione laterale per solchi è del 55-60% con l’Aspersione sale al 70-80%, mentre con l’irrigazione a goccia raggiunge l’85-90%. Quest’ultima tecnica, che consente di utilizzare quasi la metà dell’acqua necessaria col sistema più tradizionale, costituisce in Italia il metodo seguito dal solo 20% delle colture a fronte di un 51% che si avvale del sistema a pioggia. Ancora quasi il 30% delle colture sono irrigate coi metodi più dispersivi. Almeno questi dovrebbero essere “forzati” a fare un passo verso il risparmio idrico.

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