Una sperimentazione, pubblicata sulla rivista PNAS, potrebbe offrire la possibilità di combattere l’insonnia. O anche di concentrare il sonno profondo in poche ore, così da recuperare in minor tempo le energie cerebrali, o ripristinare il ritmo corretto dopo uno sfasamento da jet lag. In verità da tempo si diceva che la musica classica avesse un effetto rilassante, ma forse più che la musica l’effetto dipende dalle onde magnetiche emesse dagli apparecchi radio o riproduttori.
Il segreto, noto da tempo, per riposare davvero durante il sonno è che il cervello sia attraversato da impulsi elettrici che all’elettroencefalogramma appaiono come onde lente, che spazzano via preoccupazioni e pensieri inopportuni. Le onde lente si creano in un numero di circa mille per notte, distanziate di un secondo l’una dall’altra.
Ora due ricercatori italiani, Giulio Tononi e Marcello Massimini, dell’Università del Wisconsin, negli Stati Uniti, sono riusciti a generare artificialmente queste onde cerebrali sottoponendo alcuni volontari addormentati alla stimolazione magnetica transcranica, una tecnica che è utilizzata anche per la ricerca e il trattamento di alcune forme di depressione. Una sonda percorsa da corrente, simile a una grossa bobina, produce un campo magnetico che ha la proprietà di passare attraverso il cervello in modo totalmente indolore, modificandone l’attività elettrica. Ora i ricercatori stanno per verificare se la qualità del sonno con e senza stimolazione transuranica sia analoga.
- Redazione
- 17 Maggio 2007
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