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Le sempre minori certezze ed i ritmi di vita accellerati minano la salute
depressione

La regione dell’Umbria, assessorato della sanità, ha intervistato, nel 2006 un campione di 801 persone di 18-69 anni. Il 49,3% degli intervistati è rappresentato da donne, l’età media è di 44,3 anni, il 60% ha un livello di istruzione alto ed il 67% ha un lavoro regolare. Queste le risultanze soggettive ed oggettive rilevate. Va in primo luogo rilevato un fatto che la dice lunga su quanto le modificazioni dello stile di vita, le incertezze sul futuro dei figli, proprio e da anziani stia generando sindromi dalle conseguenze incalcolabili e forse poco o nulla considerate da chi vede il mondo in termini di efficienza e di produttività, quasi come gli uomini siano macchine. E’ la depressione il male oscuro che più ci minaccia e che abbiamo pudore a denunciare.
Nella nostra regione il 22% delle persone intervistate riferisce di aver avuto, per almeno due settimane consecutive nell’arco degli ultimi 12 mesi, sintomi di depressione caratterizzati da poco interesse o piacere nel fare le cose e dal sentirsi giù di morale, depressi o senza speranze. Fra tutti coloro che hanno sofferto anche di un solo sintomo di depressione, solo il 29% si è rivolto a un medico e il 28% ha intrapreso un trattamento farmacologico.
Da tenere presente che L’OMS prevede che entro il 2020 la depressione diventerà la causa di malattia più frequente nei Paesi industrializzati. I disturbi mentali sono frequenti anche nel nostro Paese, al pari di quanto le ricerche internazionali condotte in questi anni hanno messo in luce, e cioè che il 7% dei cittadini con età superiore ai 18 anni ha sofferto almeno di un disturbo mentale nell’arco di 12 mesi.
Questi invece i parametri classici:
Percezione dello stato di salute
Nella nostra regione il 64% degli intervistati giudica il proprio stato di salute buono o molto buono, in particolare i giovani (18-34 anni), gli uomini e le persone con alto livello d’istruzione.
L’analisi della media dei giorni in cattiva salute per motivi fisici e psicologici conferma la più alta percezione negativa del proprio stato di salute nelle classi di età più avanzate e nelle donne.
Attività fisica
Nella nostra regione il 48% degli intervistati ha un buon livello di attività fisica, ma una persona su quattro riferisce di stare seduto per più di 6 ore al giorno.
Il 56% degli intervistati riferisce che un operatore sanitario si è informato sul livello di attività fisica praticato e il 47% ha ricevuto un consiglio generico a svolgere attività fisica.
Abitudine al fumo
Nella nostra regione i fumatori rappresentano il 30% degli intervistati, gli ex fumatori il 23% e i non fumatori il 46%. La distribuzione dell’abitudine al fumo evidenzia percentuali più alte di fumatori nella classe 18-34 anni e negli uomini. Il 60% dei fumatori ha ricevuto il consiglio di smettere. La quasi totalità degli ex fumatori riferisce di aver smesso di fumare da solo, gestendo il problema autonomamente.
Il 29% tra gli intervistati che lavorano in ambienti chiusi, dichiara che il divieto di fumo sul luogo di lavoro non viene rispettato.
Stato nutrizionale e abitudini alimentari
Nella nostra regione la quasi totalità degli intervistati dichiara di consumare giornalmente frutta e verdura
(99,5%), anche se solo una parte (12%) consuma le 5 porzioni giornaliere consigliate. Nella nostra regione il 34% degli intervistati è in sovrappeso e il 10% è obeso.
La percezione della propria situazione nutrizionale non sempre coincide con l’IMC calcolato sul peso e l’altezza riferiti dagli intervistati: infatti il 10% degli obesi e il 43% dei soggetti in sovrappeso ritiene che il proprio peso sia giusto.
Tra le persone in eccesso ponderale il 43% di coloro che sono in sovrappeso e il 51% degli obesi riferisce di effettuare una dieta.
Consumo di alcol
Nella nostra regione si stima che il 17% degli intervistati abbia abitudini di consumo considerabili a rischio.
Solo il 14% degli intervistati riferisce che gli sono state chieste informazioni sul proprio consumo di alcol da parte di un operatore sanitario.
Sicurezza stradale
Nella nostra regione il 94% degli intervistati utilizza sempre il casco e l’82% sempre la cintura anteriore; poco diffusa l’abitudine ad utilizzare sempre la cintura posteriore (11%). Il 18% degli intervistati dichiara di aver guidato in stato di ebbrezza nel mese precedente all’intervista e l’11% di essere stato trasportato da chi guidava in stato di ebbrezza.
Infortuni domestici
Nella nostra regione il 19% delle persone intervistate ha riferito di aver subito un infortunio domestico, anche di lieve entità, nell’ultimo anno. Per l’85% di questi è stata sufficiente una medicazione in casa, mentre nel 14% dei casi si è dovuto ricorrere al pronto soccorso e nel 1% all’ospedale. Nonostante la frequenza degli
infortuni, la percezione del rischio infortunistico in ambito domestico non è elevata, infatti il 53% degli intervistati lo ritiene basso o assente.
In Umbria solamente il 22% degli intervistati dichiara di avere ricevuto informazioni per prevenire gli infortuni domestici.
Sicurezza alimentare
Nella nostra regione il 65% degli intervistati ha consumato negli ultimi 30 giorni cibi crudi o poco cotti (prevalentemente dolci al cucchiaio, carne e insaccati freschi, pesce e frutti di mare). Sulle pratiche di preparazione degli alimenti, il 77% degli intervistati scongela gli alimenti in modo scorretto favorendo la potenziale replicazione di germi contaminanti. Oltre il 68% degli intervistati tuttavia legge frequentemente le
etichette, il 99% la data di scadenza, mentre il 66% la data di produzione, il 55% le modalità di conservazione e il 49% le istruzioni per l’uso.
Vaccinazione antinfluenzale
Nella nostra regione si registra una buona copertura (circa il 65%) nelle persone sopra i 65 anni. Tra le persone sotto i 65 anni portatrici di patologie croniche, solo il 31% degli intervistati nella fascia 18-64 anni, con almeno una patologia cronica, dichiara di essersi vaccinata contro l’influenza.
Ipertensione
Nella nostra regione si stima che sia iperteso circa un quinto della popolazione tra i 18 e 69 anni (prevalentemente sopra i 50 anni); di questi il 70% riferisce di essere in trattamento con farmaci.
La percentuale di persone che riferisce di aver avuto la misurazione della pressione arteriosa negli ultimi 2 anni è dell’88%.
Colesterolemia
Nella nostra ragione il 15% degli intervistati riferisce di non aver mai misurato il livello del colesterolo. Tra gli intervistati circa un quarto dichiara di avere livelli elevati di colesterolemia (36% sopra ai 50 anni), di cui il 20% riferisce di essere in trattamento farmacologico.
Punteggio di rischio cardiovascolare
Solo al 12% delle persone intervistate sopra ai 40 anni (età dalla quale si utilizza lo strumento) dichiara che è stato calcolato il punteggio cardiovascolare; ciò testimonia come questo strumento non è ancora largamente utilizzato da parte dei medici.
Screening neoplasia del collo dell’utero
Nella nostra regione l’89% delle donne di 25-64 anni ha eseguito almeno un Pap test e l’81% l’ha eseguitonegli ultimi tre anni come raccomandato. Il motivo principale di esecuzione dell’ultimo Pap test è stato la lettera ricevuta dell’AUSL nel 57%, l’iniziativa personale nel 29% e il consiglio di un medico nel 14%.
Screening neoplasia della mammella
Nella nostra regione l’85% delle donne di 50-69 anni ha effettuato almeno una mammografia e il 69% l’ha eseguita negli ultimi due anni. Il motivo principale dell’esecuzione dell’ultima mammografia è stato l’aver ricevuto la lettera d’invito dell’ASL nel 74%, l’iniziativa personale nel 14% e il consiglio di un medico nel 11%.
Screening tumore del colon retto
Nella nostra regione i programmi di screening sono iniziati nel corso del 2006: per questo solo il 27% degli ultracinquantenni riferisce di aver eseguito un test per la ricerca del sangue occulto nelle feci o una colonscopia a scopo preventivo: il 17% ha effettuato l’accertamento negli ultimi due anni come raccomandato.

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