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Il territorio è ormai solo un brutto ricordo
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A dieci anni esatti dal sisma che, alle ore 15.50 del 12 maggio 1997, con una scossa pari al settimo grado della scala Mercalli, turbò la vita della comunità locale, Massa Martana ha voluto ricordare quei drammatici momenti e festeggiare il ritorno alla normalità. Da qui la proposta di una “giornata particolare” con incontri, inaugurazioni, mostre ed anche un concerto finale.
Il programma degli eventi è stato aperto dal convegno “Massa Martana: la rupe, il terremoto, la rinascita di un territorio”, nel quale si è tracciato il bilancio dei lavori di ricostruzione (durati sette anni e costati 150 milioni di euro) che hanno cambiato completamente volto al territorio. La riprova è stata la mostra fotografica “Massa Martana prima e dopo”, allestita da Luciano Perni all’interno della Chiesa Nuova e caratterizzata appunto dal contrasto tra le immagini della cittadina nelle settimane successive al sisma e quelle della realtà di oggi.
Altro momento dal forte significato simbolico è stato l’inaugurazione della meridiana opera dell’artista ceco Frantisek Becka, posta nella piazza d’ingresso al capoluogo quale apprezzato dono della città gemellata di Usti Nad Orlici. In piazza della Rinascita, invece, è stato scoperto un altro monumento realizzato dallo scultore Livio Fioravanti e regalato alla collettività da un gruppo di imprenditori. A chiudere le celebrazioni un concerto de “I Nomadi”, storico gruppo musicale alla sua terza esibizione a Massa Martana, per iniziativa del locale fans club “Augusto e Dante”.
La giornata ha offerto l’occasione per rendere merito anche a quanti alla ricostruzione hanno lavorato, a partire dagli uomini della protezione civile e dai volontari che prestarono la loro opera nella prima fase di emergenza.

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