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Proposta la costituzione di un coordinamento nazionale delle associazioni venatorie

L’ex consigliere regionale degli anni Novanta Antonio Pinotti, oggi presidente del ‘Club della palomba’ con un intervento “Particolarmente completo ed interessante” (così è stato giudicato dai presenti) ha denunciato che “la politica non è imparziale nei confronti dei cacciatori”. Infatti secondo il “ cacciatore” tuderte , il disegno di legge della Giunta regionale, in merito all’attività venatoria, è più realista del re e soltanto un aggiustamento della legge 32.
L’intervento di Pinotti si è avuto all’inizio delle quasi tre ore di audizione in Commissione Regionale e nel corso delle quali hanno preso la parola anche, Franco di Marco (Federcaccia), Francesco Ragni (Enalcaccia Perugia), Stefano Sacconi (Libera caccia), Fabio Vallorini, (Cpa Terni), Mario Barroccini (Club cacciatori ‘le torri’), Massimo Silvani (Cpa regionale), Giovanni Vaccai (provincia di Terni), Diego Maccarelli (Arpsa), Vladimiro Boschi (Anuu), Paolo Corazzi (Atc 3 – ternano/orvietano).
Due le richieste principali dei seguaci di “Diana”: no allo spostamento dell’Infs (Istituto nazionale per la fauna selvatica) dalla presidenza del Consiglio dei ministri al ministero per l’Ambiente. Rafforzare, poi, l’Osservatorio faunistico regionale e prevedere le deroghe giuste e necessarie alle normative nazionali. Sul rafforzamento di tale osservatorio, proposto anche dalla minoranza, l’assessore regionale si è dichiarato d’accordo ma ciò non ha molto calmato gli spiriti, infatti, tra le indicazioni più importanti emerse nel corso dell’audizione, c’è da segnalare quella inerente la costituzione di un coordinamento nazionale delle associazioni venatorie in contrapposizione ad un movimento anticaccia molto forte

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