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Marsciano e Todi bombardate

La storia dell’antagonismo tra Marsciano e Todi non sarebbe venuto meno neppure durante la seconda guerra mondiale, quando entrambe le cittadine furono oggetto di pesanti bombardamenti. Leggenda vuole che il centro più martoriato dalle bombe, Marsciano in questo caso, avesse l’ardire di vantarsi di tale fatto in quanto lo stesso avrebbe costituito un fattore di importanza e quindi anche di prestigio.
In realtà ai cacciabombardieri della Raf inglese interessavano più i ponti, le stazioni ferroviarie e le fabbriche strategiche che non, per fortuna dei tuderti, il tempio della Consolazione o quello di San Fortunato.  
La storia tragica di quel periodo racconta di almeno 37 incursioni aeree che avrebbero interessato il territorio marscianese causando numerosi morti. I bombardamenti iniziarono il 23 ottobre del 1943 – allorchè una formazione di quadrimotori prese di mira il ponte sulla ferrovia e lo centrò in pieno uccidendo sei donne e due muratori – e proseguirono fino al 12 giugno del 1944  quando un’ultima incursione rase al suolo il ponte sul Nestore, appena quattro giorni prima dell’ingresso dei carri armati alleati a Marsciano.
La verità, comunque, è che anche Todi ebbe a patire, seppur in misura inferiore,  le visite dei cosiddetti “picchiatelli”, come erano chiamati in gergo i cacciabombardieri nemici. Ancora vivida nel racconto di alcuni tuderti la giornata che vide come obiettivo la zona della stazione di Ponterio e del Pastificio Cappelletti e che procurò diversi morti.

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