La “bomboniera” di Tomassini (ovvero la lettera con la quale ha rinnovato il suo matrimonio con i Ds) non è piaciuta a tutti. Anzi, qualcuno ha preso a tirargli i suoi stessi confetti. Questo qualcuno è Augusto Battisti, il quale non si è voluto far sfuggire questa nuova occasione per stigmatizzare la gestione diessina tuderte, chiedendo ospitalità per fare degli appunti “all’anonimo estensore” della lettera aperta di E.T.
“Condivido l’atteggiamento di chi non prende sul serio la vicenda – esordisce Battisti. Non potremmo come Benigni e Troisi dire: ‘non ci resta che piangere’ ma, in questo frangente, andrebbe piuttosto esclamato ‘non ci resta che ridere!’
Dalla lettura della lista presentata dall’Ulivo si capisce che i DS si sono ispirati agli avvenimenti accaduti la sera del congresso alla sezione di Pantalla, ove il segretario allontanò, tra gli altri, due iscritti a malo modo: infatti, tra i candidati non appare più “il padrone del locale” ma uno dei “buttafuori”!
Non sarebbe stato male che nel corposo documento “l’anonimo estensore” della lettera avesse manifestato il pentimento per l’increscioso episodio esprimendo due parole di scuse, tanto per dimostrare che E.T. ‘si è reso sempre disponibile al confronto con gli iscritti e con la dirigenza del partito’ tanto per riappropriarsi ‘del gusto di fare politica, quella con la P maiuscola e non quella dei bassi livelli e dei personalismi che tanti danni hanno portato fino ad oggi’ (sic!).
All’anonimo estensore chiediamo se veramente conosca il suo committente poiché abbiamo letto con stupore della posizione critica che E.T. avrebbe sostenuto nel corso della legislatura nei confronti dell’amministrazione comunale: su quali questioni avrebbe manifestato il suo dissenso Politico e in che modo? Mi sembra che l’unico dissenso di cui si è avuto ridondante notizia sia scaturito a fine legislatura quanto E.T. ha sospettato di non avere più spazio nell’ambito della rappresentanza istituzionale della politica locale.
Ci chiediamo ancora, nonostante l’attenta lettura del documento, quali fossero le questioni di “alta Politica” che avevano spinto E.T. a candidarsi a sindaco della città in contrapposizione alla coalizione del suo partito e quelle che successivamente lo hanno fatto desistere (dopo tanto clamore) e tornare all’Ulivo (rectius ovile)?
Dobbiamo forse credere che, alla fine, sia guarito dalla febbre dell’oro?
O forse grazie ad una geniale intuizione politica ha compreso che il suo dissenso urlato fino ad una settimana fa perfino alla radio locale, avrebbe favorito l’ascesa delle destre al governo della città?
Per non peccare di superbia vorrei, a conclusione di questo mio parlare a chi non vuol sentire, farle io le scuse ad E.T. se ingiustamente ho attribuito la paternità dei suoi scritti ad un anomino/a estensore, ma la logica non può non cogliere l’inconciliabile distanza tra l’E.T. oratore e l’E.T. scrittore!!
Comunque buona Politica a tutti soprattutto ai giovani che di questa farsa ne faranno una risata! Spero non amara come la mia”.
- Redazione
- 26 Aprile 2007
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