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Storia di petali, sangaroni, gran tessitori, cardinali, contesse e re magi
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Enzo Tomassini c’è o… ci fa (nel senso della campagna elettorale, ovviamente)? Nelle due ultime settimane, l’ormai mitico diessino tuderte è stato intento a sfogliare i petali per decidere una sua autonoma discesa in campo: Mi candido? Non mi candido? Mi candido? Non mi candido? (si narra che al posto dell’usuale margherita, sia per motivi di non identificazione politica che per conformarsi al suo animo agreste e anche alla sua stazza, abbia utilizzato una pianta di girasole). Nella giornata di mercoledì, sfoglia che ti risfoglia a Tomassini è rimasto in una mano il petalo con la scritta “Non mi candido” e nell’altra lo stocco (detto comunemente anche “sangarone”, ci si scusi il termine dialettale in mezzo a tanti latinismi e citazioni dotte).
Come si è arrivati a far sì che l’ultimo petalo portasse l’indicazione necessaria per far riatterrare in terra diessina E.T.? Allacciate le cinture e seguiteci bene, perché è adesso che il romanzo si fa avvincente, con il coinvolgimento del “gran tessitore” Camillo Benso di Cavour (R.O.), il Cardinale Richelieu (G.P), la Contessa di Castiglione (C.M.) e anche i Re Magi. Tranquilli, non abbia fumato né cambiato fornitore, abbiamo solo fatto un sogno…
Con tutta probabilità la svolta si è consumata l’altro ieri. Camillo Benso è riuscito a mettere di nuovo intorno ad un tavolo E.T. con il Cardinale Richelieu e con la Contessa di Castiglione, la quale prima di partire per Firenze ha sfoderato le sue migliori doti ammaliatrici. L’incontro, che sarebbe stato troppo imbarazzante svolgere nella sede di un partito, sembra si sia tenuto in uno studio tecnico, sia per avere a portata di mano tutti gli strumenti per tessere l’accordo (riga, squadra, compasso…) che perché più defilato alla vista (anche se la vicinanza di un albergo, un bar, un negozio di elettrodomestici e di un negozio di prodotti tipici non ha potuto impedire che qualcuno notasse l’arrivo alla chetichella). Alla fine della riunione, che è durata a lungo e non sappiamo quando sia finita, l’unità di intenti è stata ritrovata, con il transfuga che ha promesso di tornare sui suoi passi in cambio del fatto che il suo ritorno a casa avesse un’adeguata accoglienza. Baci, abbracci e ognuno per la sua strada.
Nella giornata di ieri il cambiamento di abitudini e di comportamento di E.T. (è stato visto vagare sillabando “…casa …casa”) non è sfuggito ad alcuni suoi supporter, i quali sono tornati a sobillarlo facendogli notare malignamente che era rimasto con il “sangarone” in mano. Qualcuno gli ha suggerito i tanti usi impropri dello “stocco” e lui, nel pomeriggio, si dice abbia vacillato un po’. Sul far della notte, però, due Re Magi (il terzo era a Firenze) sono stati visti dirigersi verso la capanna di Ripaioli per omaggiarlo. C’è chi dice che il salvatore li abbia accolti e ristorati. Tutto, quindi, dovrebbe essersi concluso per il meglio, come avvalorerebbe una presenza familiare tra gli apostoli del Cardinale Richelieu.
Le notizie uscite su una certa stampa quotidiana ieri e su un’altra oggi sono dunque superate, frutto di informazioni vecchie e dell’impossibilità di seguire evoluzioni così vorticose. Ed ora, dopo la proiezione di “Tutti a casa”, il film consigliato per i prossimi giorni è “Stanno tutti bene”.

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