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Il segretario regionale del partito Bertini pensa proprio l'esatto contrario
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A Todi l’accordo elettorale del centrodestra con la Fiamma Tricolore inficerebbe la possibilità di affermazione dello schieramento: a sostenerlo è stato nel corso di una trasmissione radiofonica domenicale il professor Mario Roych. Un’analisi la sua che non è piaciuta alla Fiamma tuderte, che con un comunicato, invita il politologo ad una maggiore prudenza (“ma forse anche maggiore correttezza – si legge nella nota – quando ad esprimersi sono soggetti che il ruolo vorrebbe super-partes”) nel “lasciarsi andare a previsioni basate solo su sensazioni (peraltro maturate negli ambienti perugini) a meno che non si voglia compiacere qualche interesse di parte”.
Dopo queste punture di spillo, il segretario Bruno Bertini spiega che “se si esclude l’esperienza di Assisi, dove in occasione delle ultime elezioni comunali Fiamma Tricolore era presente con alcuni rappresentanti nella lista civica di centro-destra che, nonostante l’imbarazzante presenza, ha vinto le elezioni, è la prima volta che viene siglato un accordo elettorale con la CdL”. Si è trattato – viene ribadito “di una scelta meditata e responsabile per una città che, grazie anche all’operato delle varie Amministrazioni che si sono succedute, ha perso molto del suo prestigio e del suo ruolo. Una scelta doverosa per tentare di interrompere quel filo di Arianna che ha caratterizzato le precedenti esperienze amministrative, dove, quando indispensabile, sono state cambiate le primedonne, ma dove la trama ed i registi sono rimasti sempre gli stessi. Una scelta impegnativa – sottolinea ancora Bertini – che auspico possa rappresentare un modello applicabile anche ad altre realtà regionali per offrire un’alternativa credibile a quel modello clientelare su cui il centro sinistra ha costruito le sue fortune”.

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