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Regolamento dei conti tra i Ds tuderti e il feudatario ribelle Enzo Tomassini
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Serata dei “lunghi coltelli” stasera alla palazzina municipale di Pantalla, teatro dell’ultimo atto del reality show messo in scena negli ultimi tempi dai Ds tuderti. Enzo Tomassini è stato “nominato” e i vertici del partito si apprestano a buttarlo fuori dalla propria casa politica. Sulla base di alcune indiscrezioni raccolte, proviamo a ricostruire le ultime convulse fasi di questa situation comedy e a delineare cosa potrà accadere nelle prossime ore…
Ci risulta innanzitutto che stamattina Tomassini abbia preso parte regolarmente alla Giunta della Comunità montana del Peglia dove ricopre l’incarico di assessore. Ci è stato anzi fatto sapere che l’esponente politico tuderte si è trattenuto a lungo, una volta uscito gli altri, con il presidente dell’ente Giorgio Posti, al quale deve essere stato affidato probabilmente l’ultimo faticoso tentativo di redenzione (qualcuno del partito avrebbe suggerito di provare piuttosto con un esorcista). Chi ha visto Tomassini all’uscita lo ha descritto tranquillo e sorridente, quindi è da escludersi che Posti gli abbia revocato le deleghe, altrimenti minimo sarebbero state botte.
L’attesa è dunque tutta per stasera. Il partito ha indetto la riunione di Pantalla per raccogliere tra gli iscritti delle indicazioni per le candidature al Consiglio comunale; la convocazione è stata fatta all’insaputa di Tomassini, il quale ritiene di essere ancora a tutti gli effetti segretario della sezione fino a prova contraria. I Democratici di sinistra lo considerano invece già fuori del partito per violazione dello suo statuto interno. Il gruppo dirigente si presenterà a Pantalla con un voluminoso dossier, fatto di dichiarazioni e comportamenti pubblici, contro quello che viene considerato a tutti gli effetti un ex iscritto. Non è improbabile che si pensi addirittura di impedirgli di entrare e prendere parte alla riunione. Tomassini, al contrario, si muoverà con al seguito le sue truppe cammellate per difendere fino all’ultimo il suo feudo. Ritiene che fino a quando non avrà ufficializzato la presentazione di una sua lista, nulla e nessuno può stracciargli la tessera che ha in tasca da mezzo secolo. Lo scontro si annuncia insomma al calor bianco. Essendo la situazione grave ma non seria, ci permettiamo di avvisare i pantallesi: se dovessero sentire le sirene delle ambulanze non è perché hanno aperto a tempo di record il nuovo ospedale lì vicino.
Al di là delle battute, sembra certo che non vi siano più possibilità di riconciliazione. Anche chi ha provato fino all’ultimo ad essere più accondiscende verso Tomassini (e voci interne al partito parlano proprio del sindaco e di Petrini) sembra avergli voltato le spalle. Figurarsi gli altri che avrebbero voluto fargli la festa già prima. Anche suoi autorevoli amici pare abbiamo declinato l’invito a fare un ultimo tentativo. Oggi intanto in quel di Pantalla (ma non solo) i telefoni di iscritti e simpatizzati diessini sono squillati più volte, come in una sorta di reciproca chiamata alle armi. Qualcuno alla fine non ha risposto e all’ultimo minuto darà forfait.
Un’ultima annotazione. Anonimi informatori ci hanno riferito il contenuto dell’incontro-scontro tra Ferracchiati e Petrini da una parte e Tomassini dall’altra, il quale avrebbe salutato proferendo il seguente messaggio: “E ricordatevi che io ho traversato il mare a piedi!”. E’ a quel punto che Ferracchiati e Petrini hanno capito che era arrivato il momento di crocifiggerlo sul Golgota di Pantalla.

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