“Un ambiente gradevole alla vista aiuta a stare meglio”. Parlando del suo nuovo incarico, Walter Orlandi pensava che rendere più “bello” il nuovo ospedale sarebbe servito a curare meglio i pazienti. Parole in libertà dette una domenica mattina. Parole tornate alla mente durante una passeggiata per le vie di Marsciano guardando l’antica giostra, posta vicino ai giardini pubblici, girare piena di bambini felici sotto lo sguardo vigile di genitori e nonni. E ancor più girando gli occhi verso le mura e all’improvviso “fermati” da quel palazzone ancora in costruzione alto e grosso da offuscare le torri medievali.
La giostra dalle fattezze ottocentesche è un piacere per gli occhi e per l’anima. Anche quando piove ed è coperta da un telo trasparente. A rendere ancor più piacevole una sosta all’antica giostra, la titolare Rosanna Masseroni e le figlie che, qualche volta, chiudono un occhio sul numero di giri pagati. Specialmente quando bambini o bambine non intendono scendere da “cavallo”. Per evitare pianti o sculacciate “ordinano” un altro giro di giostra.
Rosanna Masseroni e il marito hanno fatto costruire la giostra sui modelli tedeschi del fine Ottocento. La loro è una passione coltivata da sempre e anche le due figlie ne sono state contagiate. Nel piccolo anfiteatro dei giardini Orosei, proprio di fianco al Bar Centrale, la giostra continuerà a girare fino al mese di maggio, prima di trasferirsi verso posti di mare. Ma a fine inverno torna a “casa” e vi resta fino a quando non riprende la strada che la porta a lidi più affollati. I proprietari abitano a Marsciano e più precisamente a Schiavo. Quando cavalli e carrozze lasciano il loro posto, per un po’ la via sembra più triste. Figurarsi se uno si volta di colpo verso il palazzone. Ma il disagio dura poco. Si sa che tra qualche mese l’antica giostra sarà di nuovo al suo posto. E purtroppo ci sarà anche il palazzone. Anzi, lui ci resterà per sempre.
- Alvaro Angeleri
- 10 Aprile 2007
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