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Esplorato da subacquei il pozzo di San Polo
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Il valore della Todi sotterranea, immenso patrimonio cittadino, va aumentando di anno in anno. Di recente, dopo la pubblicazione della “Mappa generale dei cunicoli drenanti di Todi” e del volume “Todi e Umbria sotterranea”, è stato fatto un ulteriore passo: l’esplorazione subacquea del Pozzo di San Polo. Finora le informazioni a riguardo si limitavano ad un documento del XIII secolo, dove la cavità è messa in relazione con la chiesa omonima, e ad una donazione del conte Anzidei al museo comunale di alcuni antichi secchi recuperati al suo interno.

Il Gruppo Speleologico di Todi con Urban Divers, sezione della scuola tecnica umbra per sub e sommozzatori (www.umbriasub.it), insieme ad alcuni membri del CAI di Roma, hanno effettuato in febbraio un’immersione nel pozzo al fine di rinvenire materiale depositato sul fondo nel corso dei secoli. L’esplorazione è andata a buon fine permettendo il recupero di materiale lapideo, secchi di diverse misure e frammenti lignei. Inoltre, proprio quando le condizioni di visibilità e di tenuta al freddo erano al limite, gli esploratori si sono imbattuti in un capitello con una colonnina appartenenti alla chiesa di San Polo (XI sec.) e in una lastra in travertino di dimensioni notevoli. Proprio le misure della lastra ne hanno per ora impedito il recupero (non passa attraverso l’attuale boccolaio), ma intanto è stato possibile avanzare delle ipotesi sulla sua provenienza: o dall’altare della chiesa che secoli fa sovrastava il pozzo del III sec. a.C, oppure dal vecchio puteale. È stato anche rilevato che il pozzo è riccamente concrezionato nella parte sommitale ed è sorretto da due archi.

Questa nuova impresa gratifica il lavoro del Gruppo Speleologico di Todi che, dopo essere stato il primo in Italia ad avviare la ricerca della speleologia urbana, è da qualche anno impegnato nel progetto Urban Divers, che consentirà di proseguire l’esplorazione anche nelle cavità artificiali allagate. Il recupero di quella che potremmo definire una parte del nostro passato è stato effettuato da Maurizio Todini, Daniele Capezzali, Massimo Bustrenga, Catia Polverini e Gabriele Simeone (Urban Divers); Alessandro Ponziani e Giuliano Esposito (CAI Roma); Roberto Donati, Carlo Zoccoli, Stefano Spiganti e Gianandrea Marini (assistenza esterna). Il tutto è stato possibile grazie alla consueta disponibilità del dottor Maurizio Cavalli, nel cui ufficio si apre il pozzo esplorato.

L’attività degli Urban Divers continua anche attraverso il reclutamento di nuove leve con i corsi che si terranno prossimamente a Pontecuti, rivolti a coloro che sono già in possesso del brevetto sub di primo grado.

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