Si fa un gran parlare, fra gli agricoltori ma non solo, dell’andamento climatico anomalo di quest’ultima stagione invernale e, in particolare, delle temperature quasi primaverili registrate anche nel nostro territorio nei mesi di novembre e dicembre 2006 e a gennaio e febbraio 2007. Piuttosto che lasciarsi andare all’abusato adagio popolare che “il tempo non è più quello di una volta”, siamo andati a consultare i registri dell’osservatorio meteorologico dell’istituto agrario di Todi, in modo da poter sviluppare un’analisi statistica ragionata. Vediamo la situazione mese per mese.
Novembre: le temperature medie dell’aria sono state la massima 14,3 gradi e la minima 4,1 (con una massima assoluta di 20,4 gradi e una minima di –4,6 e un totale di appena tre giorni con il termometro sotto lo zero).
Dicembre: la media massima è scesa a 11,6 gradi e la minima a 0,8, con le assolute attestatasi rispettivamente a 20,2 e –4 (quattordici i giorni sotto lo zero).
Gennaio: temperature medie massime di 11,5 gradi e minime di 0,9, con il punto più basso in assoluto a –6 (il giorno 28) e quello più alto a 17,9.
Febbraio: la colonnina di mercurio ha toccato punte di +16,4 e –4,4 gradi, con temperatura media massima di 13 gradi e minima di 0,9 (nove i giorni nei quali il termometro ha mostrato il segno negativo).
A fronte delle suddette rilevazioni, un primo paragone può venire dal raffronto delle stesse con le medie “storiche”, ovvero registrate nel lungo e lunghissimo periodo. Per il mese di novembre abbiamo medie massime e minime di 13 e 5 gradi; a dicembre, rispettivamente, di 9 e 2 gradi; a gennaio di 8 e 0,7 gradi, a febbraio di 10 e 1,5 gradi.
Già a prima vista è possibile notare delle differenze, in alcuni casi marcate, che potrebbero dare conferma del pluricitato innalzamento della temperatura terrestre, ma non sempre le indicazioni sono univoche e, soprattutto, non si può parlare in termini assoluti di eccezionalità, basandoci semplicemente sull’osservazione della fioritura anticipata di molte piante.
Andando indietro nel tempo, infatti, troviamo una stagione molto simile nel 1975-76, anno in cui il mese di marzo si concluse però in controtendenza, fatto questo il cui riverificarsi va temuto per tutta la prossima primavera (nel 1980 nevicò il 21 di aprile!).
Anche i due primi due mesi del 1977 furono anomali in quanto a temperature (9 e 12 gradi di massime medie), così come tutto il periodo novembre 1987-febbraio 1988. Ed ancora: il gennaio-febbraio 1989, l’annata 1993-94 e pure quella successiva. Venendo più avanti, si ricordano in zona autunni-inverni “caldi” anche nel 1997, nel 2000 e nel 2002.
Il 2006 andrà ricordato anche per le scarse precipitazioni: 530 millimetri a fronte di una media di 820-840. Un deficit che rischia di aumentare visto le poche piogge registrate anche negli appena archiviati mesi di gennaio (58 mm) e febbraio (76) e nella prima decade di marzo, durante la quale balza peraltro all’occhio la temperatura massima toccata il giorno 5: ben 20,6 gradi!
Quasi scontate le conclusioni: anche le statistiche locali confermano un aumento delle temperature, ma ciò non vuol dire che si tratti di livelli acquisiti in via definitiva, poiché ci vorranno degli anni perché si stabilizzino verso l’alto. Si tratta però di un “avvertimento” che è bene non sottovalutare e del quale, anche in ambito locale, bisognerebbe iniziare a tener conto.