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A rischio la struttura riabilitativa frattigiana

Il Centro Speranza di Fratta Todina, specializzato nella cura, assistenza e riabilitazione dei disabili mentali, ha lanciato un grido d’allarme. Due i problemi lamentati dalle Suore Ancelle dell’Amore Misericordioso a cui fa capo la struttura. A preoccupare è innanzitutto il blocco delle rette a carico della sanità pubblica (il servizio è infatti convenzionato con la Asl), il cui importo è fermo al 2004 nonostante la crescita dei costi di funzionamento (si è parlato di una sessantina di dipendenti, fra rieducatori e medici specializzati). Questione più recente è invece quella del taglio delle prestazioni ambulatoriali da parte della stessa Azienda sanitaria, passate dalle 4.508 del 2004 alle 1.615 del 2006 e sulle quali si fonda gran parte del bilancio del Centro.
A seguito della mobilitazione sollecitata pure dall’associazione delle famiglie di ragazzi disabili (170 iscritti), la direzione della Asl si è impegnata a valutare l’adeguamento delle rette mentre è stata meno possibilista circa il ripristino delle prestazioni, in considerazione che le stesse possono essere coperte direttamente dal soggetto pubblico, anche se il rischio paventato è quello di un allungamento delle liste d’attesa delle attività di logopedia, fisioterapia, massofisioterapia, psicomotricità e musicoterapia. L’augurio, nell’interesse della comunità locale, è che il livello di riabilitazione e integrazione offerta dal Centro attraverso i suoi corsi diurni e rivolta anche a casi gravissimi, di cui moltissimi bambini (l’età degli assistiti va dai 2 ai 40 anni), non vada disperso, umiliando ulteriormente i già bistrattati servizi per le patologie mentali.

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