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Bella azione dimostrativa di una coppia di cittadini

Ann-Marie ed io abbiamo fatto quella che una volta si definiva una bella azione. Forniti di guanti, paletta e pinze e sacchi di plastica ci siamo incamminati dal borgo di Mannella giù giù sulla provinciale che va a Pontecuti, passando per la frazione di Canonica, ed abbiamo raccolto l’immondizia che si trovava ai bordi e nelle siepi. La bella giornata ci ha aiutato. Tante bottiglie di plastica e vetro, contenitori di detersivi, involucri colmi d’immondizia, stracci, lattine ed altre schifezze hanno riempito sei grandi sacchi. Un bidone di venti chili con olio industriale era a degno corredo. Abbiamo caricato tutto sull’automobile ed in lieto corteo siamo andati all’isola ecologica di Pian di Porto.

Molti automobilisti ci hanno visto impegnati in questa attività di pulitori ma solo un paio, conoscenti, si sono fermati per esprimere il loro apprezzamento. Gli altri guardavano stupefatti non capendo perché le nostre due persone erano lì, chine ai bordi della strada, a raccogliere quello che altre persone hanno abbandonato o scaraventato dai finestrini in tutti questi anni. Dico anni perché le condizioni in cui abbiamo trovato tutto quel pattume fanno capire che quella roba è rimasta nell’erba tanto tempo. Tanto ma non sufficiente per produrne la dissoluzione. Chi butta le bottiglie di plastica ai bordi della strada, chi si disfa dei contenitori di bibite e merende e dei sacchetti dell’immondizia lanciandoli nelle siepi è persona rozza e maleducata. Si sono mai chiesti costoro quali conseguenze ha il loro gesto, essendo impensabile che a qualcuno piaccia lo spettacolo dell’immondizia o ritenga decoroso il panorama così arredato. Ma se è consapevole del danno ambientale che provoca è un cialtrone, volgare e spregevole.

Sostando per la raccolta nei pressi delle abitazioni mi sarei aspettato di vedere l’imbarazzo dei residenti. Nessuno si è degnato di partecipare. Forse perché la gente pensa che la raccolta dell’immondizia abbandonata sulla strada sia di competenza comunale o provinciale o statale. Qualcuno dovrebbe provvedere, secondo costoro. Noi ci siamo stupiti nel constatare che tutti quelli che pensano che la pulizia dovrebbe essere fatta da qualcuno cui compete, restano indifferenti allo spettacolo di tutti i giorni, guardando accanto al cancello di casa la stessa immondizia di anni addietro, dell’altroieri, di ieri. Ma non sentono il bisogno di prendere la scopa, la pala e un sacco e raccogliere tutto e depositarlo nei cassonetti? Hanno le mani stanche e la vista annebbiata?

Certo i Comuni, le Province, le Regioni, lo Stato hanno, tra le tante incombenze, anche quella del mantenimento del decoro dei luoghi pubblici; e le strade sono i luoghi pubblici più frequentati. Dovrebbero provvedere, ma non lo fanno. O meglio non tutti lo fanno. E in Umbria, lo dico con malinconia, le istituzioni sono particolarmente assenti nella cura delle strade.

Per questo noi abbiamo deciso di ripulire quei chilometri che percorriamo tutti i giorni. L’abbiamo fatto per togliere di mezzo quella sconcezza che deturpava tutto il bello del percorso, per renderlo gradevole per noi e per gli altri, per quando vengono i nostri figli e gli amici. Ma anche per dimostrare che ci si può impegnare con poco, sostituendoci agli enti che sono assenti, distratti o inoperanti.

Dedico allora la nostra bella azione a tutta quella gente, fumatori per primi, che ignora l’uso dei cassonetti; a quegli automobilisti imbecilli che non hanno la pazienza di conservare le bottiglie vuote; ai camionisti villani che scambiano la strada di tutti per una personale discarica; a quei finti ecologisti, quali sono i cacciatori, che abbandonano nelle siepi gli avanzi del loro bivacco. Ma la dedico anche ai proprietari di ville, case e casali che hanno tollerato per anni, fino al nostro passaggio, che la strada di cui si servono serbasse le tracce pesanti dell’incuria. Anche i nuovi ospiti della nostra regione, arrivati da lontani paesi e con diversa cultura, ricevono la dedica della bella azione – si, lasciatemelo dire ancora – perché ricordino che l’integrazione comporta anche l’assunzione di doveri, ed uno dei primi è la cura per il mantenimento del bene collettivo.

Una dedica particolare la riservo alle famiglie di Mariano Fogliani e di Natale Brizioli, trucidati dai nazisti nel giugno del 1944, alla cui memoria è stato innalzato un cippo sullo slargo di fronte al ponte che conduce a Pontecuti. Anche quel monumento commemorativo era oltraggiato da immondizia, pezzi di carrozzeria, sacchetti con rifiuti, abiti bruciati. L’abbiamo ripulito con cura.

Un’ultima dedica, arricchita dalle fotografie, è destinata ai candidati sindaco di Todi. Nelle solenni allocuzioni che rivolgeranno agli elettori facciano appello anche al volontariato e alla disponibilità delle tante persone per bene alle quali chiedere d’impegnarsi per la cura della città e delle periferie. Dismettano l’usanza del proclama sulle “tematiche di sviluppo”, trascurino gli enfatici annunci e dicano con semplicità che l’organizzazione della speranza per la crescita ordinata di Todi è affidata a ciascuno di noi, ai nostri comportamenti, alle migliori e più sane abitudini, alla creatività generosa e al buonsenso. E promettano di adottare le giuste misure: considerazione per chi compie il proprio dovere di cittadino e di utente, e dura e certa punizione per chi vandalizza, lorda, sfrutta.

Ai tanti tuderti volonterosi che vorranno imitarci e ripulire le strade di casa, dico che in aggiunta alla personale soddisfazione per la salutare ginnastica, avranno il regalo del sorriso grato di quei sette giovani in tuta blu che hanno la responsabilità dell’isola ecologica: Stefano, Alessia, Roberta, Antonella, Lorena, Sabrina e Giuseppina.

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