Il nuovo ospedale comprensoriale della media valle del Tevere dovrebbe essere un “Ospedale di Territorio” e le voci che circolano in questi giorni indicano che la Regione intende che le attività ospedaliere che si esplicano nel territorio, sin d’ora, si adeguino alle indicazioni del piano sanitario regionale 2003/2005 (il quale prescrive quanto sotto riportato) in modo molto restrittivo forse, per alcuni, temendo che poi nella nuova struttura le ambizioni crescano e vadano a confliggere con quelle di certi ambienti perugini, i quali temerebbero il confronto concorrenziale, che potrebbe mettere in pericolo l’ex Silvestrini o quanto meno il sistema di valorizzazione delle prestazioni che lo privilegia anche nell’area della assistenza di primo livello.
A) Principali funzioni degli ospedali di territorio ( secondo il P.S.R.) .
Sono prefigurabili per l’ospedale di territorio le seguenti macrofunzioni:
A.1.) Pronto soccorso territoriale con efficiente collegamento con gli ospedali dell’emergenza urgenza.
Questi stabilimenti ospedalieri dovranno integrarsi a pieno titolo nella rete territoriale dell’emergenza, garantendo nelle 24 h l’attivazione, d’intesa con la centrale operativa e sulla base di protocolli definiti, del trasporto presso l’ospedale di emergenza più idoneo per la specifica condizione; in tale quadro le direzioni di presidio definiscono con la centrale operativa le prestazioni urgenti effettuabili in loco in quanto compatibili con la propria realtà assistenziale.
A.2.) Chirurgia programmata.
Le attività di chirurgia negli ospedali di territorio sono organizzate all’interno del modello della week surgery prevedendo pertanto la realizzazione di interventi di chirurgia programmata che non contemplino la prosecuzione delle attività di degenza nei giorni di sabato e domenica. Si tratta di una ampia gamma di attività chirurgiche, che, ad esclusione della chirurgia di urgenza, rimandano alla possibilità di risolvere in queste sedi bisogni di intervento collegabili con attività di chirurgia breve.
A.3.) Medicina orientata alla gestione di definite condizioni di acuzie e subacuzie.
I reparti di medicina degli ospedali di territorio sono abilitati ad accettare solo pazienti suscettibili di essere assistiti in modo adeguato con le risorse umane e strumentali disponibili e sono tenuti a: trasferire presso gli ospedali dell’emergenza i casi più complessi, per i quali sono indispensabili competenze specialistiche specifiche e/o multiple e/o in urgenza.
Inoltre essi svolgono, in aggiunta all’assistenza ai pazienti in regime di ricovero ordinario:
1. supporto al primo soccorso con competenze internistiche (e in particolare cardiologiche) disponibili nell’arco delle 24 ore;
2. attività di Day Hospital, distinta dall’attività ambulatoriale, in quanto comporta l’assunzione in cura del paziente da parte di un’équipe specialistica multidisciplinare e l’effettuazione di procedure (es: trasfusioni, infusioni a rischio, cardioversione elet trica, rachicentesi, biopsie ecc.) che richiedono la permanenza del paziente per alcune ore in ambienti appropriati, con assistenza medica e infermieristica continua
Patologie di competenza dell’Ospedale di Territorio
1. Insufficienza cardiaca e shock – edema polmonare e insufficienza respiratoria.
Sono in aumento i ricoveri ospedalieri legati allo scompenso cardiaco acuto, che può essere efficacemente trattato nei reparti medici degli Ospedali di territorio. Il trasferimento presso gli ospedali dell’emergenza andrebbe riservato ai casi non frequenti che necessitano di un approccio invasivo (emodinamica, cardiochirurgia, pacing).
2. Malattie cerebrovascolari – Ictus cerebrale – Attacco ischemico transitorio.
Questa patologia, può essere validamente trattata presso i reparti di medicina degli ospedali di territorio, nei quali è possibile costituire unità per il trattamento dell’ictus cerebrale, con infermieri dedicati, opportunamente formati, e fisioterapisti (Stroke Service/Unit di 1° livello). Dal punto di vista tecnologico, l’inquadramento diagnostico dell’ictus richiede l’effettuazione immediata di una TC, metodica oggi disponibile anche in questi ospedali e utilizzabile senza l imitazioni grazie all’istituzione del teleconsulto e della telerefertazione, e di indagini ancillari (Doppler, ECG ecc.), disponibili ovunque. Il trasferimento dalla periferia presso l’Azienda Ospedaliera potrebbe essere limitato ai pochi casi di ictus emorragico passibile di intervento neurochirurgico o di neuroradiologia interventistica (Stroke Unit di 2° livello).
3. Malattie polmonari cronico ostruttive – Polmonite e pleurite.
Le infezioni delle basse vie respiratorie spesso si presentano con i caratteri che indicano il ricovero ospedaliero e possono essere routinariamente trattate nella medicina dell’Ospedale di territorio. Il trasferimento presso gli ospedali dell’emergenza può essere limitato ai casi con insufficienza respiratoria grave e necessità di terapia intensiva pneumologica.
4. Dolore toracico – Angina pectoris – Infarto miocardico acuto senza complicanze.
Il corretto inquadramento diagnostico del dolore toracico acuto è uno dei mandati dei Reparti di Medicina dell’Ospedale di territorio, poiché la valutazione del paziente a volte non si esaurisce nell’arco di un’osservazione breve, ma può richiedere un ricovero ospedaliero
A.4.) Gestione di un modulo di RSA a degenza breve.
A.5.) Forte dotazione di attività specialistiche ambulatoriali e strumentali.
Al fine di garantire una ampia risposta ai bisogni di supporto specialistico di mmg e pls, decongestionare le liste di attesa ed evitare ricoveri impropri gli ospedali di territorio potenziano le attività di specialistica ambulatoriale e di diagnostica strumentale, prevedendo che le stesse siano svolte sia dalla stessa équipe che segue il paziente in caso di ricovero, con ciò garantendo una utile continuità assistenziale, sia tramite la presenza di specialisti attivi nel dipartimento aziendale di medicina che di altri professionisti tramite convenzioni con altre aziende sanitarie.
In tale prospettiva negli ospedali di territorio è sperimentato il modello del day service
A.6.) Integrazioni assistenziali tra reparti medici e mmg.
Negli ospedali di territorio sono previsti momenti di integrazione assistenziale con gli mmg per la gestione di definite tipologie di pazienti (es: pz che necessitano di supporto assistenziale non garantibile tramite ADI e/o che hanno condizioni abitati ve/sociali inadatte per garantire una assistenza domiciliare di qualità, ect) che possono essere ospitati in degenza sotto la responsabilità del medico di medicina generale stesso.
- Redazione
- 19 Febbraio 2007
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