Appaltati, sul filo di lana e con un ribasso di oltre cinque milioni di euro, i lavori per la costruzione a Pantalla del nuovo ospedale comprensoriale Marsciano-Todi.
La notizia è diventata ufficiale a fine 2006, allorchè il direttore generale della Usl 2 Giuseppe Legato ha approvato i verbali della commissione giudicatrice della licitazione privata. A tale gara hanno partecipato nove raggruppamenti temporanei di imprese (di cui tre con una presenza di ditte umbre) ed una sola società per azioni: la Baldassini–Tognozzi–Pontello Costruzioni Generali di Roma. Ed è stata proprio quest’ultima ad offrire il più alto miglioramento del prezzo (ribasso del 21,489% sull’importo d’asta basato sul prezziario regionale 2002, pari a 5 milioni e 317 euro) e contemporaneamente il più alto livello qualitativo, con tempi di esecuzione accorciati in buona misura. Soltanto un raggruppamento di imprese campane aveva offerto un ribasso quasi analogo (21,391%), ma prevedendo tempi di consegna più lunghi e con minori garanzie sul piano della qualità della realizzazione.
Il tempo per giungere alla aggiudicazione scadeva il 13 dicembre, un solo giorno di ritardo avrebbe comportato la revoca del finanziamento. Il termine, originariamente fissato al 13 novembre, era già stato prorogato di un mese proprio per consentire di verificare l’effettiva validità dell’offerta della Baldassini–Tognozzi–Pontello, la quale aveva ottenuto un punteggio superiore ai quattro quinti di quello massimo possibile. Un’offerta che aveva surclassato quelle delle altre concorrenti: su cento punti a disposizione della commissione, l’impresa romana se ne era visti attribuire ben 98,433, mentre la seconda classificata ne aveva oltre trenta di meno e l’ultima delle dieci navigava ad appena 26,864 punti.
Vari fattori hanno concorso a far accettare definitivamente alla commissione giudicatrice l’offerta della B.T.P. Costruzioni Generali. Tale società, già nel 2002, si era aggiudicata la gara di appalto per il completamento e la ristrutturazione dell’ospedale Silvestrini di Perugia con un ribasso (sui prezzi 1998) del 24,63%, eseguendo poi i lavori con la soddisfazione dell’appaltante e nei tempi previsti. La presenza di quel cantiere, in via di ultimazione, poco distante da Pantalla ha consentito sicuramente all’impresa romana di limare al massimo i prezzi. Peraltro ha giocato a suo favore anche il fatto di essere per dimensioni una delle dieci prime aziende nazionali del settore, con un portafoglio ordini di oltre un miliardo di euro. Una dimensione che ha portato all’abbattimento delle spese generali ed ha consigliato la rinuncia a grossi guadagni percentuali.
- CBM
- 10 Gennaio 2007
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