‘Donate il plasma’, al via la campagna ‘Va di moda il giallo. Distinguiti’ con cui l’Avis invita gli italiani a donare il plasma, prezioso per la cura dell’emofilia, le immunoglobuline (come quelle antitetano) e l’albumina, impiegata in alcune patologie del fegato e dei reni e di altre patologie. Ogni anno più di 800mila chilogrammi di plasma vengono inviati alle aziende farmaceutiche per la produzione di medicinali insostituibili nella cura di molte malattie. Secondo un’indagine Ipsos, i due terzi degli italiani associa la parola plasma al mondo del sangue, ma non sa qual è la differenza dal donare il sangue intero.
Il lancio dell’iniziativa si è svolta giovedì 13 dicembre a Perugia in concomitanza con la presentazione dei dati del 2018 sulle donazioni di sangue in Umbria e dei calendari Barbanera dedicati all’Avis. Presenti in conferenza stampa Andrea Marchini, presidente di Avis regionale Umbria, e il vicepresidente Francesco Petrelli, Maria Pia Fanciulli, capo redattore dell’Editoriale Campi e Loretta Rapporti dell’Ufficio regionale scolastico.
“Oltre due terzi degli italiani – ha esordito Marchini – associano in prima battuta la parola plasma al mondo del sangue, mentre solo il 16 per cento al televisore. Buon segno, anche se poi ben 4 italiani su 5 non sanno qual è la differenza tra la donazione di sangue intero e quella di plasma”. A confermarlo un sondaggio che l’Associazione volontari italiane del sangue ha commissionato a Ipsos per lanciare la prima campagna nazionale per la promozione della donazione del plasma. “La quantità di plasma conferita dalle Regioni alle aziende di plasmaderivazione nel 2017, 830.254 chilogrammi – ha proseguito Marchini –, è stata complessivamente superiore all’obiettivo nazionale previsto di 816.606 chilogrammi. Tutte le Regioni hanno raggiunto gli obiettivi di produzione del plasma da destinare al frazionamento industriale a eccezione di Basilicata, Umbria e Valle d’Aosta. In Umbria, nei primi dieci mesi del 2018, l’azienda ospedaliera di Perugia si è fatto carico del 53 per cento delle attività di raccolta, mentre l’azienda ospedaliera di Terni per il 7 per cento, la Usl 1 per il 17 per cento e la Usl 2 per il 23 per cento. Abbiamo bisogno sempre più di volontari e di donazioni programmate e pianificate, che vadano realmente incontro ai bisogni trasfusionali dei nostri ammalati. Le principali cause del calo donazionale dipendono dal quadro demografico con l’aumento della popolazione anziana e il minor numero di giovani che non garantiscono un adeguato turn-over”.
Non va meglio per la raccolta del sangue: il Piano nazionale prevede per l’Umbria, per l’anno 2018, un aumento del 2 per cento rispetto al 2017 con una raccolta di 41.500 sacche ma si arriverà appena a 40.000 pari a un meno 3 per cento. L’Umbria al 31 ottobre 2018 presenta un meno 11,4 per cento rispetto al 2017. “Occorre che le Aziende – ha commentato Marchini – si dotino con urgenza delle macchine e del personale necessario perché sia gli obiettivi posti dal Piano nazionale che quelli del Piano regionale siano raggiunti con evidente e notevole vantaggio, anche economico-finanziario, per l’ente Regione che oggi impegna risorse per l’acquisto di farmaci plasmaderivati prodotti dalle case farmaceutiche; a tale impegno deve seguire quello di prevedere apposite sedute, anche pomeridiane, per la plasmaferesi”.
Il 17 dicembre è prevista una seduta del Centro regionale sangue per un esame approfondito delle risultanti del Piano regionale sangue e plasma la cui efficacia termina quest’anno.
“Quest’anno – ha dichiarato Maria Pia Fanciulli – insieme ai calendari l’Avis regionale Umbria è stata accolta anche negli almanacchi. Il connubio tra Avis e Campi risale al 1991, la sostenibilità ambientale, sociale e umanitaria è il nostro credo editoriale”. Il Corriere dell’Umbria da sabato 15 dicembre distribuirà gratuitamente i calendari su tutto il territorio regionale. Un contatto diretto con i donatori per una maggiore fidelizzazione.