Sarà presentato martedì 26 aprile alle ore 12.30 presso la Sala Eduardo De Filippo della scuola elementare IV Novembre, il progetto “Il Villaggio del Teatro. Per educare un bambino ci vuole un villaggio, per educare un villaggio ci vuole un bambino”, a cura della Direzione didattica Primo Circolo di Marsciano e del Teatro Laboratorio Isola di Confine, vincitori del bando del MIUR “Promozione del teatro in classe 2015-2016”.
Il bando è rivolto a progetti innovativi e di eccellenza sull’educazione teatrale. La dirigente Stefania Finauro e i responsabili di Isola di Confine, Valerio Apice e Giulia Castellani, illustreranno le attività del progetto.
Saranno presenti i sindaci Alfio Todini del Comune di Marsciano, Marsilio Marinelli del Comune di San Venanzo e Daniela Brugnossi del Comune di Monte Castello di Vibio. Presente anche Baldissera Di Mauro, dirigente responsabile del servizio attività culturali della Regione Umbria.
Il progetto comprende numerose attività che si svolgeranno fino dicembre 2016, tra cui un laboratorio teatrale gratuito durante l’orario scolastico per gli alunni delle scuola primarie e incontri di formazione rivolti a insegnanti e genitori, oltre a presentazioni di libri e al Festival Internazionale di Teatro Finestre con Eugenio Barba e Julia Varley in programma a giugno.
“Quello che il vostro Teatro Laboratorio Isola di Confine, ha realizzato in questi sette anni è un modello particolare, quasi unico.
Avete cominciato utilizzando il vostro saper fare con i bambini nelle scuole, collaborando con i maestri e motivando i genitori. Avete saputo applicare la tecnica specifica dell’attore che consiste nel creare relazioni non solo con un testo, con il passato o la contemporaneità, con lo spazio fisico e sociale, ma anche con situazioni che non sono direttamente legate allo spettacolo. Avete adoperato la vostra esperienza teatrale come strumento culturale, cioè di trasformazione.
Il vostro esiguo gruppo è riuscito a smuovere quattro comunità qui in Umbria, a farle collaborare attraverso un interesse comune dei loro abitanti: l’interesse in quanto genitori di veder stimolati i propri figli. Allo stesso tempo, avete creato anche un altro binario di attività, che è artistico, legato a una riflessione professionale e un apprendistato tecnico che si rivolge a giovani attori e registi che stanno costruendo i loro percorsi individuali. La vostra attività di seminari, laboratori, conferenze e dibattiti con docenti, critici e intellettuali non è mastodontica, ma è continua. È l’operare della goccia d’acqua che cade sulla pietra e, col tempo, lascia un segno…
Il vostro teatro è riuscito a portare i bambini in altri paesaggi, in case di anziani, ospedali per malati mentali, palcoscenici piccoli come bomboniere, nelle strade e nelle piazze insieme alle loro maestre e ai loro familiari. Tutti sorridono. Vi è allegria ed energia nell’aria. Non posso fare a meno di pensare a Walter Benjamin, ad Acja Lacis o Atahualpa del Cioppo in America Latina che dicevano che il futuro del teatro sono i bambini”. (Il villaggio dei teatri. Intervista a Eugenio Barba a cura di Valerio Apice)