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Un’iniziativa volta alla sensibilizzazione sulle problematiche relative al gioco d’azzardo, al Caffè del 19, un’attività commerciale nel centro storico di Torgiano che già da diverso tempo ha deciso di rinunciare alle slot.
volantino Libera

Una vera dipendenza “legale” e senza uso di sostanze: si tratta del gioco d’azzardo patologico che ha visto negli ultimi anni, anche in Umbria, un’espansione travolgente, trasversale a tutte le fasce d’età e condizioni socioeconomiche.
Una droga infida, perché non si nasconde nei degradati luoghi dello spaccio, in quei posti che le persone comuni cercano in ogni modo di evitare, ma nell’accogliente e familiare bar sotto casa, dove cioè la maggior parte delle persone si reca una o due volte al giorno per le attività più comuni come la pausa caffè o le chiacchiere con gli amici.
Luoghi dove anche i bambini hanno, giustamente, libero accesso, entrando quindi in contatto con una pratica pericolosa assumendola come “normale” se non “familiare”.

Con lo scoppio della crisi e il conseguente aumento delle difficoltà economiche per larghi strati della popolazione, aumenta regolarmente anche la quota di denaro che ogni anno viene affidata al gioco.
Il meccanismo è semplice quanto perverso: i problemi aumentano, e il miraggio di una scorciatoia di una vincita economica è allettante.

Inoltre, è aumentata la promozione e l’incentivazione pubblicitaria vera e propria dei giochi, alcuni dei quali riconducibili integralmente nell’alveo dello Stato. Il gioco d’azzardo oggi si è trasformato anche in un modello di business per attrarre investitori.
In Italia si spende una somma complessiva di denaro nettamente superiore a quella “investita” nel gioco in paesi come la Germania, la Francia e la stessa Inghilterra. Da noi vengono ad investire da tutto il mondo e il mercato italiano è diventato il più promettente, dove la diversificazione è più ampia.

È arrivato il momento di attuare una contro informazione, di dire che questo è un business insano, che si basa su una malattia, la ludopatia, e che lucra su un vero e proprio disturbo psichiatrico.
È ora di fare pubblicità anche alle conseguenze negative che porta questo business, dall’aggravio delle condizioni economiche di alcune famiglie a delle ripercussioni psicologico/razionali che può causare in alcuni casi.

Proprio per questo il Partito Democratico di Torgiano, insieme all’associazione Sinistra Per Torgiano, ha organizzato per Sabato 23 Aprile “Un tè senza slot”, un’iniziativa volta alla sensibilizzazione sulle problematiche relative al gioco d’azzardo.

L’iniziativa si terrà al Caffè del 19, un’attività commerciale nel centro storico di Torgiano che già da diverso tempo ha deciso di rinunciare alle slot.
I
nterverrà nel corso dell’iniziativa Fabrizio Ricci, referente di Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie, per spiegare come spesso il gioco d’azzardo sia in grado di attirare le attività illegali della criminalità organizzata.

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