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Il comunicato del cda della Veralli Cortesi conferma tutte le nostre perplessità.
Infatti, ammette che il furto non può essere stato opera di persone esterne alla struttura in quanto i visitatori degli ospiti continueranno ad avere accesso nei modi canonici attuali, anche dopo gli interventi che costeranno ben € 30.500,00 per mettere in sicurezza la struttura da malviventi (sic!).
La malafede del cda sta anche nel non avere avuto il coraggio di riferire pubblicamente nell’ultimo comunicato il costo dell’operazione che in pratica non servirà a nulla, dal momento che, se già oggi i visitatori entrano dall’ingresso principale, i furti di quadri, stampe e terrecotte della raccolta di arte contemporanea non può avere responsabili esterni.
D’altro canto, la mancanza di trasparenza sembra essere una delle caratteristiche della gestione della Veralli.
Non possiamo dimenticare, infatti, che il Dottor Gentili si è non solo rifiutato di venire in Consiglio Comunale a riferire della gestione, ma ha addirittura negato un incontro con la opposizione, evidentemente nel timore di dover rispondere alle scomode domande che gli avremmo proposto.
E così, la assoluta mancanza di attenzione alle casse della Veralli non è che la ennesima conferma del nuovo andazzo che la gestione del Presidente Gentili, nominato da Rossini, ha posto in essere.
Non può passare, infatti, in secondo ordine che i recenti incarichi all’interno di certi Enti pubblici siano tornati ad avvenire a rotazione tra una certa cerchia della sinistra umbra.
Sono sempre gli stessi, dipendenti pubblici che fanno politica, ex assessori, funzionari della Regione e della Comunità Montana.
In tal senso, non sembra essere un caso che a presiedere la Veralli Cortesi sia stato messo un ex Dirigente della Provincia, il Dottor Alfonso Gentili, che negli ultimi anni guadagnava oltre 146.000,00 euro l’anno e che prende una pensione corrispondente.
Le ultime vicende delle assunzioni alla Veralli Cortesi dimostrano che il clientelismo da noi è duro a morire, nonostante le recenti sentenze del Tribunale di Perugia abbiano accertato responsabilità penali all’interno di alti dirigenti del PD, proprio nell’ambito del voto di scambio. Anzi, le vicende nostrane, dimostrano che la meritocrazia è solo un termine per riempiere i discorsi della sinistra, che poi nei fatti applica solo la regola della convenienza elettorale se non peggio.
Noi comunque abbiamo pazienza ed aspettiamo di vedere questi grandi progressi del nuovo cda che comunque, sia nei componenti, sia nelle azioni politiche, tanto ricorda quelli del passato che hanno portato al fallimento della CA.ME.VAT.

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